ROMA, 17.9.2013 – “Il debito è un incubo per chi governa il Paese in questo momento. Il debito è mangiarsi il futuro, vuol dire risolvere i problemi di oggi con le risorse dei nostri figli”, ha detto il Enrico Letta a Torino, e naturalmente Adusbef e Federconsumatori sono in sintonia con tali affermazioni.
Ma leggendo il bollettino di Bankitalia sul debito pubblico arrivato a 2.072,863 miliardi di euro a fine luglio, il premier Letta, rischia di passare alla storia per il governo che ha aumentato il record del debito pubblico, pari a 34.779 euro per ognuno dei 59,6 milioni di italiani, oltre tasse, tariffe, balzelli, accise, conti correnti bancari, tariffe assicurative, caro scuola.– scrivono in una nota Elio Lannutti, presidente di Adusbef, e Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – Il governo Letta infatti, partito a fine aprile con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, vede salire, a fine luglio, l’importo a 2.072,863, con un aumento in 3 mesi di 31,570 miliardi, e un maggior carico pro capite per i cittadini di 530 euro, sempre in 3 mesi. Il debito a carico di ciascun cittadino italiano a fine luglio è pari a 34.779 euro.
Dall’inizio del 2013 a luglio il debito pubblico è cresciuto di 50, 202 con un aggravio a carico di ciascun cittadino pari a 842 euro da inizio d’anno. La spirale del debito pubblico, una tassa occulta che si mangia il futuro dei giovani, deve essere diminuito non con le solite chiacchiere, ma con atti concreti ed Adusbef e Federconsumatori, tornano a chiedere al Governo Letta il coraggio di rompere un tabù: dismettere una parte di oro e riserve di Bankitalia come da tempo hanno fatto altri paesi dell’Unione Europea, che non è di proprietà degli oligarchi di Francoforte né dei cleptocrati ed eurocrati europei, ma sudore e sangue degli italiani che non sopportano più di fare le vittime sacrificali dei diktat della troika (BCE,FMI,UE).
(OPI)