16 sett – Oltre alle parole ora servono i fatti. Dopo l’accordo sulle armi chimiche in Siria, la Casa Bianca avverte:“se la diplomazia fallisce allora agiremo”. Un monito quello del presidente americano Obama rivolto non solo a Damasco ma anche al regime di Teheran. Come dire la crisi siriana sia presa da esempio.
“ Credo che gli iraniani abbiano capito che la questione nucleare è un problema più importante rispetto a quello delle armi chimiche, ha ammonito Obama. La minaccia contro Israele da parte dell’Iran ci preoccupa profondamente. La mia idea è che gli iraniani abbiamo capito che non debbano pensare che, poiché non abbiamo colpito la Siria, non colpiremo l’Iran. Certo deve essere anche chiaro, che noi pensiamo sempre che ci deve essere la possibilità, di risolvere le questioni in modo diplomatico “.
Intanto il presidente iraniano Rohani, dopo un incontro con il leader del Cremlino Vladimir Putin, si sarebbe detto pronto a risolvere la questione nucleare nel contesto delle norme internazionali, ribadendo tuttavia il diritto di Teheran all’uso pacifico della tecnologia nucleare, compreso l’arricchimento dell’uranio.
Scongiurato per ora un intervento militare e una nuova guerra fredda Stati Uniti e Russia, il lavoro diplomatico prosegue. Il segretario di Stato Americano Kerry vola a Gerusalemme anche per rassicurare il governo israeliano. Damasco deve tuttavia consegnare tutte le sue armi chimiche e rispettare gli accordi presi.