13 sett – L’Italia ha cominciato a risolvere il problema dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese ma le cifre stanziate ”non sono esaustive” e la normativa presenta ”lacune”. Tanto che il governo è stato invitato dalla Commissione europea a dare risposte entro il 4 ottobre; poi Bruxelles avrà dieci settimane per decidere se aprire o meno la procedura di infrazione. Il vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ha parlato a Roma, in una conferenza stampa, dei nodi aperti su questo fronte sottolineando che ”pagare le imprese non solo è dovuto ma è anche la più grande manovra che si possa fare in Italia per uscire dalla crisi”.
Oltre alle nuove norme, c’è la questione del pregresso e secondo Tajani ”l’Italia deve pagare tutto entro la metà del 2015”, prima che entrino in vigore le nuove norme sul Fiscal Compact. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Economia, finora sono stati messi a disposizione degli enti pubblici debitori 17,9 miliardi e questi hanno provveduto a pagare ai propri creditori debiti scaduti per 7,2 mld. Un passo importante ma non sufficiente. Le imprese lamentano ancora difficoltà. La direttiva europea sui pagamenti della P.A. ”rimane in larga misura disattesa”, ha detto il presidente Ance, Paolo Buzzetti, evidenziando che ”i tempi di pagamento registrati sui nuovi contratti, ai quali si applica la direttiva, sono 2 o 3 volte superiori a quelli fissati dall’Unione europea”.
Inoltre ”nel primo semestre 2013 – fa notare Buzzetti – è stato raggiunto il più alto livello dei ritardi di pagamento nel settore” delle costruzioni, ”con un tempo medio pari a 235 giorni”. Anche il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti rileva che ”a distanza di 8 mesi dall’entrata in vigore, l’applicazione delle nuove norme in Italia risulta ancora scarsa e, addirittura, il fenomeno dei crediti insoluti è peggiorato nei rapporti tra privati”. I punti delle norme che rischiano di far scattare la procedura di infrazione europea sono due: il termine dei pagamenti di 60 giorni, che è un’eccezione rispetto ai 30 giorni, in Italia può essere utilizzato ”con eccessiva facilità”, ha detto Tajani; poi ”la prassi iniqua non è citata nella normativa italiana”.
Ma porco euro… ora si svegliano… lo stato ha fatto fallire l’impresa dove lavoravo non pagando i lavori fatti… (600.000 euro in diversi cantieri…)
16 persone appiedate…
stato farabutto…
Lo stato non ripaga i debiti e l’europa si lamenta..
Lo stato ripaga i debiti e l’ europa si lamenta…
Cosa aspettiamo ad uscire dall’ EURO?