8 set. – Le famiglie e le imprese italiane pagano il gas il triplo di quanto viene pagato negli Usa e questo porta a delle conseguenze negative soprattutto per le aziende: molti investimenti industriali trasmigrano infatti negli Stati Uniti. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso della festa de ‘Il Fatto Quotidiano’ sottolineando che il divario dei costi tra Usa ed Europa si e’ allargato dopo l’utilizzo da parte degli Stati Uniti dello shale gas.
“Vorrei rassicurare gli italiani: pagano il gas lo stesso prezzo dei francesi e dei tedeschi, e’ tutto gas importato. Detto questo e’ carissimo, soprattutto in rapporto agli Stati Uniti. Le famiglie e le imprese americane pagano il gas un terzo di quello che lo paghiamo noi europei. E questo e’ un tema gravido di conseguenze per le famiglie e soprattutto per l’industria europea perche’ questo ci fa segnalare, e gia’ avviene, che molti investimenti industriali pensati per l’Europa trasmigrano negli Stato Uniti proprio per approfittare di questi prezzi dell’energia cosi’ bassi”.
Questo, ha proseguito il top manager, “e’ figlio dello shale gas che si puo’ estrarre dalle rocce. Gli Usa hanno scoperto dalla sera alla mattina di avere riserve di gas per i prossimi 200 anni, mentre pensavano di doverlo importare. Da questo punto di vista e’ stata una rivoluzione epocale, che purtroppo per la nostra Europa vuole dire cose negative, non cose positive”.
Sono i manager a far lievitare i prezzi , stipendi stratosferici !
Noi abbiamo in Puglia, in acque territoriali, un giacimento di gas quasi infinito, chiedete a vendolina se ce lo fa estrarre!?!