Anche Bologna si aggiudica il suo Leone alla 70° edizione della Mostra internazionale di Arte cinematografica di Venezia.
Il merito va alla Cineteca di Bologna, che grazie a La proprietà non è più un furto di Elio Petri vince il Premio Venezia classici per il Miglior film restaurato. Il riconoscimento è stato assegnato quest’anno per la prima volta, da una giuria composta da ventotto laureandi in Storia del Cinema provenienti da diverse università italiane, fra cui due dal Dams.
A convincere la giuria, si legge nelle motivazioni, sono stati i «molti elementi simbolici che fanno riferimento alla società italiana, al consumismo e al desiderio di possesso e appunto di proprietà che domina per tutto il film».
Interpretato da Ugo Tognazzi, con un’apparizione di un giovane Gigi Proietti e una colonna sonora composta da Ennio Morricone, La proprietà non è più un furto fa parte della cosiddetta “Trilogia della nevrosi”. Introdotta da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, una riflessione sulla nevrosi del potere, e proseguita con La classe operaia va in paradiso (nevrosi del lavoro), la trilogia di Petri si completa con un’analisi della nevrosi del denaro.
La decisione della giuria ha premiato il lavoro promosso dalla Fondazione assieme al Museo nazionale del Cinema di Torino e alla Titanus, realizzato dal laboratorio “L’immagine ritrovata”, e presentato in anteprima al Lido alla presenza della moglie di Petri, Paola Pegoraro.
Decisamente soddisfatto il Direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, a cui la giuria «ha svelato che il testa a testa è stato tra Petri e un altro dei nostri restauri, Pane e cioccolata di Brusati. Ossia, siamo arrivati primi e secondi, su 21 titoli».
Il Leone troverà ora casa al Cinema Lumière, dove il film trionfatore verrà proposto al pubblico martedì prossimo.
Luca Balduzzi