6 sett – Circa 60.000 cani randagi, cioè uno ogni 31 abitanti, si muovono liberi per le strade di Bucarest al punto da essere diventati un’emergenza per la capitale romena. Il problema esiste da decenni e cresce col passare del tempo. Per la maggior parte dei residenti questi branchi selvaggi sono solamente una scocciatura. Ma spesso gli animali aggrediscono l’uomo e, in alcuni casi, come è successo a un bambino di 4 anni, giorni fa arrivano a uccidere.
L’eutanasia di massa -Il presidente romeno, Traian Basescu, ha dichiarato guerra ai “nemici dell’ordine pubblico”. Dopo la morte del bambino, ha dichiarato che “gli umani vengono prima dei cani” e ha annunciato che verrà praticata l’eutanasia su migliaia di esemplari. Gruppi di destra hanno condannato il progetto e hanno chiesto un’alternativa, come la sterilizzazione, ma la rabbia sollevata dal decesso del piccolo Ionut potrebbe indicare che è arrivato il momento di affilare le armi contro i barbari “invasori”. Addirittura, per una buona fetta di opinione pubblica neanche l’eutanasia è più sufficiente.
Molti abitanti li nutrono – Una pensionata di 67 anni, Anca Dobrescu, che ha già subìto tre attacchi con varie ferite, afferma che parte del problema dipende dal fatto che molti suoi concittadini danno da mangiare a questi quadrupedi all’esterno dei condomini. Mentre, a suo parere, dovrebbero prendersi cura degli animali tenendoli nelle proprie case.
Oltre 6.000 aggressioni, 1.000 a bambini – Solo nei primi quattro mesi del 2013, oltre 6.000 persone sono state morse. Di queste, ben 1.000 erano bambini. Questo su un totale della popolazione della capitale di oltre 1,8 milioni di abitanti.
Problema nato negli anni Ottanta – Questo problema risale agli anni Ottanta, quando il dittatore comunista Nicola Ceausescu operò una riorganizzazione urbanistica di Bucarest facendo demolire centinaia di case singole per sostituirle con condominii. Molti abitanti, costretti a traslocare in piccoli appartamenti, abbandonarono i loro cani. Dal 2001 al 2007 le autorità hanno affermato di aver praticato l’eutanasia a oltre 100.000 randagi. Ma le associazioni nazionali hanno smentito accusando i governanti di essersi appropriati della maggior parte del denaro messo a disposizione del progetto. Basescu ha dichiarato recentemente che la sterilizzazione non è più la soluzione adatta al problema, perché non rimuove i denti dei cani. Per dimostrare che non è assetato di sangue del “miglior amico dell’uomo” il presidente ha anche postato su Facebook delle foto che lo ritraggono a casa con i suoi tre cani adottivi.
Basesco perseguitato da problema – Nel corso della sua carriera, fin da quando era sindaco di Bucarest nel 2001, Basescu è sempre stato perseguitato dal problema. Già all’epoca voleva compiere un’eutanasia massiccia, ma venne dissuaso da Brigitte Bardot, paladina degli animali, che lo convinse a optare per la sterilizzazione. La legge romena non è chiara sull’eutanasia effettuata sugli animali e la Corte costituzionale, nel 2012, ha dichiarato fuorilegge la pratica.
L’ipotesi referendum – L’attuale sindaco della capitale, Sorin Oprescu, ha chiesto lo svolgimento di un referendum popolare sull’eutanasia di questi mammiferi. La vicenda del bambino ucciso ha colpito così duramente gli animi che sui social network si è velocemente diffusa la storia di alcuni soldati tedeschi uccisi da cani randagi a Bucarest circa cento anni fa.
Gli animalisti condannano il governo – Secondo Carmen Arsene, della Federazione Nazionale per la Protezione Animale, il governo è da biasimare per non aver saputo sviluppare alternative adeguate. “La sterilizzazione funziona in Turchia e Bulgaria”, ha precisato. “A Oradea, città romena, i cani sono diminuiti da 5.000 a 300”. Ma questo, ha sottolineato la Arsene, perché le associazioni di animalisti hanno sterilizzato più di 250.000 cani, ne hanno messi 10.000 in rifugi e ne hanno fatti adottare altre migliaia. In Romania il problema deve convivere purtroppo con un alto livello di corruzione pubblica. tgcom24