29 ago – In caso di un attacco in Siria “Israele brucerà”. La minaccia, riportata da Press Tv arriva dal vice capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Masoud Jazayeri. Che aggiunge: L’eventuale azione “di Usa e Gran Bretagna contro la nazione siriana innocente è in realtà un’operazione sionista”.
Qualsiasi intervento militare in Siria rischia di destabilizzare l’intera regione, alimentando estremismo e terrorismo. E’ quanto ha scritto sul suo account Twitter in lingua inglese il presidente iraniano Hassan Rohani, riferendo del colloquio telefonico della scorsa notte con il suo omologo russo Vladimir Putin.
“Russia e Iran sono fermi nella convinzione che la crisi siriana debba essere risolta solo attraverso strumenti diplomatici – ha scritto – nel colloquio con Putin della scorsa notte abbiamo concordato che qualsiasi ricorso alla forza militare senza un mandato Onu rappresenti una flagrante violazione del diritto internazionale”.
Nel comunicato diffuso dal Cremlino dopo il colloquio telefonico si legge che “le due parti giudicano complessivamente inaccettabile l’utilizzo di armi chimiche da parte di chiunque” e che Putin e Rohani hanno sottolineato “la necessità di cercare vie per una soluzione politico-diplomatica”