Venezia 70: l’omaggio non completamente riuscito di 70 registi internazionali

Venezia70

Come, purtroppo, si verifica spesso, quantità non si dimostra automaticamente sinonimo di qualità neanche per Venezia 70-Future Reloaded, i settanta cortometraggi commissionati dalla Mostra internazionale d’Arte cinematografica ad altrettanti registi di tutto il mondo per rendere omaggio alla manifestazione in occasione del suo settantesimo compleanno.
Si contano, infatti, sulle dita di una mano gli autori che, al di là di quello che per la maggioranza appare come un mero esercizio di stile, hanno sfruttato la loro partecipazione per trasmettere quel messaggio sul cinema e sul suo futuro che avrebbe dovuto costituire il valore aggiunto di questo tributo.

Fra questi spiccano sicuramente Catherine Breillat, Butterfly di Atom Egoyan, The End di Samuel Maoz, Yorich’s Speech del nostro Michele Placido, Edgar Reitz, Paul Schrader, 24 Frames Per Century di Athina Rachel Tsangari e Abandoned Monster di Shinya Tsukamoto.
Si perde, invece, in una lunghezza decisamente sproporzionata rispetto agli altri lavori, il pur interessante spunto di riflessione immaginato da Todd Solondz per 3013.

Per il resto, a parte lavori comunque piacevoli e -perché no- divertenti, come la parodia di L’arroseur arrosé dei fratelli Lumiere di Abbas Kiarostami, Senza fine di Guido Lombardi, L’ultimo leone di Franco Maresco, Ang Kamera di Brillante Mendoza e Matrimonio di Nicolás Pereda, si esce dalla sala con l’impressione di un’operazione riuscita solamente in parte.

Gli spettatori curiosi di conoscere la mamma di Kim Ki-Duk, o di vedere il finale alternativo per La corazzata Potëmkin di Sergej Ejzenštejn immaginato da Shirin Neshat, potranno recuperare tutti e settanta i cortrometraggi attraverso la visione in streaming sul sito ufficiale della Biennale.

 

Luca Balduzzi