“La cella è la prima casa. Il detenuto paghi l’Imu sulla seconda abitazione”

carcere28 ago – Vicenda surreale capitata a un detenuto del carcere di Bollate. Il Fisco considera la cella come dimora e prima abitazione. L’uomo ha fatto ricorso al Garante regionale per i diritti dei detenuti. Una cella considerata come prima abitazione. Dalla sezione Tributi del Comune di Monvalle, in provincia di Varese.

Protagonista della vicenda surreale, raccontata dal Giorno, è un detenuto, W.B., a cui è stata inviata la richiesta di pagamento dell’Imu come seconda casa per le due abitazioni di cui è co-proprietario.

Per il fisco, l’abitazione principale del signor B. è in via Cristina di Belgioioso n. 120, l’indirizzo del carcere di Bollate. Il detenuto ha fatto ricorso. Al centro della contesa, come spiega il quotidiano milanese, c’è l’interpretazione del secondo comma dell’articolo 13 del decreto legislativo 201 del 2011, secondo il quale le agevolazioni per l’abitazione principale vengono riconosciute sull’unità abitativa “a condizione che il soggetto passivo abbia in quell’unità abitativa la propria residenza anagrafica e vi dimori abitualmente”.

Tuttavia, per il Garante regionale dei diritti dei detenuti della Lombardia questa interpretazione non può valere per i detenuti, come la legge prevede esplicitamente che non possa valere per le persone anziane costrette a trasferire la residenza “in istituti sanitari a seguito di ricovero permanente”: per questi l’abitazione principale resta quella di proprietà, purché non affittata.  ilgiornale

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