Berlato: inopportuno che chi non ha cittadinanza italiana entri in pubblica amministrazione

BERLATO (PPE- PDL), LEGGE CHE PREVEDE ACCESSO A CHI NON HA CITTADINANZA ITALIANA A P.A. E’ INOPPORTUNA

berlato27 ago – “In un momento di crisi come quello attuale, in cui ci sono più di tre milioni di Italia senza lavoro, non ritengo che la legge approvata in questi giorni, frutto di proposte del Ministro dell’integrazione Cecile Kyenge, sia in alcun modo opportuna, sostanzialmente infatti potrà essere assunto nella pubblica amministrazione anche chi non ha cittadinanza italiana”.

Sì a immigrati e rifigiati nella pubblica amministrazione: è legge

Commenta così Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore provinciale del Pdl Vicenza, la notizia della modifica della legge per l’accesso al pubblico impiego (legge numero 97 del 6 agosto) che prevede, a partire dal prossimo quattro settembre, che chiunque abbia un permesso di soggiorno di lungo periodo o sia riconosciuto come rifugiato politico potrà avere accesso ai concorsi per posti di lavoro nella pubblica amministrazione.

“Peraltro- precisa Berlato- il ministro Kyenge aveva anticipato nel suo sito personale questa volontà già da un po’ di settimane e aveva anche precisato che ‘Serve una legge organica sul diritto di asilo. Questa è una delle proposte che intendo portare avanti che sarà la garanzia di accesso per i migranti ai posti nella pubblica amministrazione, su esempio di ciò che furono le americane “affermative action”, politiche già applicate in Gran Bretagna’”.

“Visto che le affermative action sono in realtà misure di tutela per le minoranza- prosegue l’europarlamentare-, il prossimo passo che ci dobbiamo aspettare è quindi una sorta di ‘corsia preferenziale’, una quota di posti di lavoro bloccata per chi appartiene a una minoranza?”.

“Non possiamo accettarlo – conclude Berlato -, il metodo di selezione deve essere meritocratico, e oltretutto in questo momento la nostra priorità è garantire il lavoro ai nostri cittadini”.

8 thoughts on “Berlato: inopportuno che chi non ha cittadinanza italiana entri in pubblica amministrazione

  1. CARO DR. BERLATO LE NORME SUDDETTE SONO TUTTE INCOSTITUZIONALI IN QUANTO LA NOSTRA COSTITUZIONE PREVEDE TASSATIVAMENTE CHE PER PARTECIPARE A CONCORSI PUBBLICI OCCORRE ESSERE CITTADINI ITALIANI E NON MI SEMBRA CHE LA RELATIVA COSTITUZIONALE SIA STATA MODIFICATA

    EPPOI, METTIAMO PURE IL CASO CHE CIO’ SIA POSSIBILE

    COME FANNO PER ESEMPIO I RIFUGIATI POLITICI A DIMOSTRARE I LORO TITOLI , QUANDO QUESTI SONO RICHIESTI ?

    LO STATO ITALIANO ACCETTERA’ SEMPLICEMENTE LE LORO AUTOCERTIFICAZIONI ???

    EPPOI, COM’E’ POSSIBILE CHE CIO’ POSSA AVVENIRE SENZA ACCORDI INTERNAZIONALI BILATERALI PER AFFERMARE IL PRINCIPIO SULLA RECIPROCITA’ ???

    COMUNQUE IO RIBADISCO CHE LE NORME SUDDETTE SONO INCOSTITUZIONALI E SPERO CHE QUALCHE SOGGETTO INTERESSATO LE OPPONGA PER FARE DICHIARARE TALI DALLA CORTE COSTITUZIONALE

    CIAO

    CUNEO, 27 AGOSTO 2013

    RINALDO DI NINO E FAMIGLIA

    1. E cosa bisognerebbe fare in questo caso per redere incostituzionale questa norma?

  2. Condivido pienamente con il sig. Berlato aggiungo che sono diventato un cane sciolto il mio voto compreso quelli dei miei parenti e amici che hanno avuto e anno fiducia in me forse stavolta andranno sicuramente al PDL.

    1. Però mi pare che Pd e Pdl abbiano votato contro la rimodifica dell’art.18…
      Conludo dicendo…..la poltrona che sia dx che sia sx, non la lasceranno mai….finchè morte non li separi……

  3. Redazione é possibile sapere i nomi dei firmatari della legge e sapere cosa fanno i loro figli?

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