Siria: Usa studiano come attaccare senza mandato Onu, come in Kosovo

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24 AGO – Mentre Barack Obama valuta le opzioni per rispondere al sospetto attacco con armi chimiche in Siria, i suoi collaboratori sulla sicurezza nazionale stanno studiando l’intervento aereo della Nato in Kosovo come possibile “modello” per agire senza un mandato delle Nazioni Unite. Lo riportano vari organi di informazione statunitensi, tra i quali il New York Times.

Con la Russia probabilmente ancora intenzionata a mettere il veto su qualunque azione militare proposta al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’inquilino della Casa Bianca sembra combattuto sull’ipotesi di “bypassare” il Palazzo di Vetro. Anche se, ha avvertito, per agire in questa direzione servirebbe una robusta coalizione internazionale e un valido appiglio legale.

“Se gli Stati Uniti procedessero e attacchessero un’altra nazione senza un mandato dell’Onu e senza che possano essere presentate prove valide, allora ci sarebbero questioni su un fondamento del diritto internazionale”, ha detto Obama ieri alla Cnn, nelle prime dichiarazioni pubbliche sul sospetto attacco con il gas nervino di mercoledì, “Avremmo la coalizione per farlo funzionare?”.

Obama ha descritto l’attacco come “un evento chiaramente notevole di grande preoccupazione” e ha ammesso che gli Stati Uniti non hanno molto tempo a disposizione per rispondere. Ma, ha chiarito il presidente degli Stati Uniti, devono essere gli inquirenti delle Nazioni Unite a stabilire se siano state usate armi chimiche.

Il Kosovo è un chiaro precedente per Obama perchè, come in Siria, furono uccisi civili e la Russia aveva legami consolidati con le autorità di governo accusate degli abusi. Nel 1999, il presidente americano dell’epoca – Bill Clinton – utilizzò l’appoggio della Nato e la protezione di una popolazione vulnerabile per giustificare 78 giorni di attacchi aerei.