24 ago – La National Security Agency (Nsa) ha versato milioni di dollari nelle casse dei colossi tecnologici americani che hanno partecipato al programma segreto di sorveglianza Prism. Lo riporta il quotidiano inglese Guardian che sottolinea come le nuove rivelazioni provino per la prima volta l’esistenza di un rapporto molto stretto tra l’Nsa e le società della Silicon Valley (che hanno finanziato la campagna elettorale di Obama)
Il denaro tra l’altro è servito a gruppi come Google, Yahoo, Facebook e Microsoft per affrontare eventuali spese amministrative e legali connesse al loro coinvolgimento nel programma.
Una sentenza del 2011 della Foreign Intelligence Surveillance Court – il tribunale segreto istituito dal Foreign Intelligence Surveillance Act (Fisa) entrato in vigore nel 1978 – aveva stabilito che Prism era illegale e violava il quarto emendamento alla Costituzione. Così l’Nsa aveva fornito rimborsi economici ai gruppi tecnologici per produrre maggiori certificazioni e nascondere la loro partecipazione diretta al programma.
Il Guardian sottolinea come Facebook e gli altri colossi tecnologici venissero pagati con il denaro dei contribuenti americani. Tutte le aziende citate dai documenti consegnati da Edward Snowden – l’informatico che ha fatto scoppiare il Datagate – hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento diretto nel programma della Nsa. tmnews