21 ago – Uomo e donna. Presto, in Germania, concetti superati: la definizione del sesso sara’ facoltativa e nell’atto di nascita, ove fosse ‘indeterminato’, se ne potra’ omettere la precisazione e lasciar vuota la casella. Accanto ai classici ‘m’ o ‘f’ potrà eventualmente figurare una ‘x’ per indicare il genere ‘intersessuale’.
Lo prevede una legge varata dal governo tedesco a maggio, che entrera’ in vigore il primo novembre e che fa della Germania il primo paese europeo a decidere un tale cambio paradigmatico. Finora l’Australia era il solo paese al mondo ad avere introdotto una normativa del genere.
A richiamare l’attenzione del quotidiano è stato un articolo pubblicato della Rivista per il diritto di Famiglia (FamRZ) che parla della nuova legge e della nuova figura del ”sesso indeterminato”. L’individuo ‘intersessuale’, classificato cosi’ alla nascita, potra’ successivamente decidere se registrarsi come ‘m’ o ‘f’, oppure anche rimanere tutta la vita senza una specificazione del sesso.
I giuristi parlano di una nuova figura, ”uno status specifico”: non dicono ”terzo genere” ma di fatto, scrive il quotidiano liberal di Monaco, ”di questo si tratta”. Fin qui tutto bene ma i problemi cominciano con i documenti: passaporti, carte di identita’, visti, ecc. che non prevedono altri codici oltre a ‘f’ e ‘m’. La FamRZ propone di introdurre per i documenti personali la ‘x’, da affiancare al sesso maschile e al femminile, per indicare il genere ‘intersessuale’.
Con la nuova legge il legislatore tedesco ha reagito a una sentenza della Corte costituzionale che ha riconosciuto come espressione dei diritti della personalita’ la distinzione fra il sesso ”percepito e vissuto”. Il nuovo diritto, precisa la SZ, riguarda la ”intersessualita”’, diversa dalla “transessualità”. I transessuali sono persone con un sesso definito, maschi o femmine, che si sentono pero’ appartenere all’altro sesso e come tali voglio essere riconosciute.
Citando l’esperto Wolf Sieberichs, la SZ scrive che con la nuova legge potrebbero pero’ insorgere problemi di vario genere: ad esempio per le unioni dello stesso sesso, previste appunto solo per persone dello stesso sesso: che significa questo?, si domanda.
Che le persone con sesso indeterminato potranno stringere un’unione solo con persone di genere altrettanto indeterminato? Tutti aspetti questi che tocchera’ al Parlamento o alla Corte costituzionale chiarire: è necessaria una ”ampia riforma”, ha annunciato al giornale il ministro della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, del partito liberale (Fdp). Ma non finisce qui: la rivoluzione giuridica porterebbe con sè anche un rivoluzionamento semantico del linguaggio.
”La dualita’ linguistica della nostra societa’ è finita”, d’ora innanzi si puo’ rinunciare – propone Siebrichs – ai titoli di genere: in una lettera o un certificato non bisogna per forza indicare prima del nome ‘Signore’ o ‘Signora’, se ne potrebbe benissimo fare a meno se l’interessato è d’accordo. (rainews24)