20 ago – ”Oggi comunicheremo l’assunzione di 11.268 docenti, ieri abbiamo comunicato le immissioni in ruolo dei dirigenti scolastici. Stiamo lavorando e preparando anche le informative per tutti i direttori scolastici regionali che quindi provvederanno a fare le immissioni in ruolo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza intervenendo a Radiouno Rai. ”La situazione è sotto controllo”, ha aggiunto.
”Il mio tentativo è quello di fare un miglior dimensionamento dell’organico, che poi serve realmente alla scuola”, ha spiegato.
”Il problema vero è di quanti insegnanti abbiamo bisogno, come li distribuiamo sul territorio nazionale – ha continuato – Ci sono regioni che hanno avuto un incremento demografico: faccio un esempio in Emilia Romagna, che ha avuto un aumento della popolazione giovanile dovuto all’immigrazione, ci sono regioni che invece hanno avuto un decremento. Bisogna riuscire ad avere un sistema più equo e anche più basato sui dati per distribuire gli insegnanti. Dovremmo arrivare a regime a una riforma complessiva di questo sistema”.
Rispondendo a una domanda sulla class action promossa dal Codacons sul tema delle immissioni in ruolo, Carrozza ha sottolineato: ”Il punto fondamentale è semplificare le regole e renderle meno attaccabili, fare procedimenti più equi e meno attaccabili da un punto di vista della legge. Il secondo è che bisogna anche accettare gli esiti dei concorsi, imparare questo. Bisogna fare un salto di qualità”.
”Purtroppo – ha precisato il ministro – noi siamo abituati al ministero dell’Istruzione a ogni provvedimento ad avere sempre dei ricorsi e questa è la cosa che vorrei cambiare di più. Parlando proprio di rapporto tra politica e pubblica amministrazione e cittadini c’è qualcosa che non va, che si interrompe”.
”Qualunque provvedimento è soggetto a ricorso, ci sono poi gli allungamenti dei tempi e poi hai l’accusa che non hai rispettato i tempi perché magari ci sono stati i ricorsi, gli annullamenti e le sospensive”, ha aggiunto.
Riguardo all’Università, il ministro ha detto: ”Questa è una questione proprio politica di indirizzo. Io sono convinta che in Italia bisogna scardinare un sistema piramidale per cui i giovani sono per troppo tempo schiacciati sotto i loro professori, sotto un sistema che non li premia, non li valorizza”.