SIRACUSA, 19 AGO – Sulle nuove rotte dell’ immigrazione, dai porti libici alle più vicine coste della Sicilia orientale, si susseguono a raffica vecchi pescherecci da rottamare o gommoni sul punto di afflosciarsi che trasportano centinaia di persone in fuga dai Paesi sconvolti dalle guerre interne. Ormai sono in gran parte siriani ed egiziani i “passeggeri” dei barconi che giungono con impressionante cadenza nell’isola, dove l’emergenza sbarchi sembra essere ormai diventata una routine che non desta tanta preoccupazione.
Oggi sono arrivati i migranti che erano a bordo di quattro natanti: due intercettati a largo di Lampedusa e Aci Castello (Catania) mentre gli altri giunti fin sulla costa a Torre Salsa (Agrigento) e nella spiaggia di San Lorenzo a Noto (Siracusa).
“Quello che sta succedendo in Egitto porta questa gente a scappare da dove rischia la vita e quindi a cercare un porto sicuro da prendere come rifugio”, ha detto Giacomo Salerno, vice comandante della Capitaneria di Porto di Catania, che ha coordinato i soccorsi a largo del centro marinaro catanese. “Tristemente è una delle emergenze che registriamo da un mese.
Stamattina è stata avvistata l’imbarcazione a circa due miglia a largo con a bordo 99 persone, egiziani e siriani, tra cui 11 donne, di cui una incinta e 17 bambini”, ha aggiunto.
Nella notte invece è approdato nella spiaggia siracusana il barcone con circa 150 migranti. Le forze dell’ordine ne hanno rintracciati 126, tra cui una quarantina di bambini ed altrettante donne che hanno detto di essere siriani. Il gruppo interforze per il contrasto all’immigrazione clandestina istituito nella Procura ha fermato tre egiziani che dovrebbero essere gli scafisti, mentre carabinieri e polizia cercano le altre persone che si sono disperse. I migranti hanno raccontato di essere partiti sei giorni fa con una nave e di essere stati trasferiti sul barcone l’ultimo giorno di navigazione.
Sono quindici le persone fermate dai carabinieri a Torre Salsa che farebbero parte di un gruppo di una trentina di extracomunitari sbarcato durante la notte. Secondo i loro racconti un barcone li ha lasciati sotto costa e ha poi ripreso il largo. Altri 77 migranti, ghanesi e nigeriani, erano stati soccorsi in mattinata a circa 40 miglia a sud di Lampedusa su un piccolo gommone e portati sull’isola da una motovedetta della Guardia costiera. E dalle indagini avviate dopo l’arrivo di 110 immigrati salvati nel canale di Sicilia da un mercantile poi giunto a Pozzallo (Ragusa), l’8 agosto scorso, la squadra mobile ragusana ha scoperto che due pakistani caduti in mare prima del salvataggio sono stati lasciati morire in acqua dagli scafisti, il libico Ayoudi Hamada, 23 anni, e l’egiziano Mohamed Ahmed Mokhar, 24 anni, che ora sono stati fermati. Il primo era già stato arrestato nel 2011 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di non aver soccorso due uomini caduti in mare, con l’aggravante di aver messo in serio pericolo la vita dei migranti, trasportati su un gommone in pessime condizioni e rimasto in avaria in mare aperto.(ANSAmed).
(di Ruggero Farkas)
Bisogna rilasciarli in nome della Sig.ra Presidente Boldrini e della Ministra Sig.ra Kyenge…perchè loro non sono scafisti…ma traghettatori di povera gente che fuggono da ambienti ostili e pericolosi alla loro incolumità….Allora non meritano l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina…ma devono essere premiati dal Ns. Amatissimo Presidente della Repubblica con medaglia(anche d’oro) come eroi dell’umanità moderna….