Roma, 17 ago. – “Questa e’ una macchina del tempo, ora torniamo indietro e vediamo cosa e’ realmente successo…”. Non e’ una citazione dal film ‘Ritorno al futuro’, ma il goffo tentativo di difesa di un cittadino romeno di 39 anni ai carabinieri della Compagnia di Frascati che lo stavano arrestando con l’accusa di violenza sessuale.
I fatti si sono svolti ieri mattina: l’uomo ha seguito a piedi per un lungo tratto di strada una connazionale di 33 anni fino alla fermata dell’autobus in zona Borghesiana, a Roma. La ragazza, visto l’insistente pedinamento, ha contattato il 112 e quando i militari sono arrivati in zona hanno trovato l’uomo che stava pesantemente molestando la ragazza su una panchina.
Quando il 39enne si e’ visto piombare addosso i carabinieri non ha opposto resistenza e con calma ha estratto dalla tasca una scatoletta di plastica – del tipo dei comuni ricevitori wi-fi portatili – dalla quale fuoriuscivano dei fili elettrici, affermando che quella era una macchina del tempo da lui messa a punto e che, grazie a quel congegno, i militari avrebbero potuto vedere cosa realmente era accaduto qualche minuto prima.
Bastava attivarla per tornare, appunto, indietro nel tempo. Il marchingegno, assolutamente innocuo, e’ stato sequestrato e i militari hanno ammanettato lo ‘scienziato’ portandolo in caserma con l’accusa di violenza sessuale. Dopo l’udienza per direttissima, dove l’arresto e’ stato convalidato, il giudice ha deciso di sottoporre l’uomo a perizia psichiatrica. (AGI) .