17 ago – ”Il Consiglio degli Affari Esteri, presieduto dalla signora Ashton, e’ inspiegabilmente in ritardo rispetto alla drammatica evoluzione degli eventi egiziani. L’Europa rischia di pagare la lentocrazia dei governi e il prezzo di una ecatombe umanitaria: assistere impotente ai morti e ai feriti nelle strade dell’Egitto, e con gli egiziani, disperati e sui barconi al largo del Mediterraneo, per raggiungere altri paesi, a partire dall’Italia”. Lo ha affermato in una intervista al ‘Mattino’ Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo e candidato alla segreteria del Pd.
”Il Consiglio e’ stato convocato per lunedi’, ma qui ci troviamo di fronte a una emergenza che spinge a riunire i ministri degli esteri ad horas, altro che lunedi’. Bene ha fatto il Governo italiano a sospendere qualsiasi fornitura di armi. Escluderei – ha aggiunto Pittella – una forza di interposizione europea perche’ potrebbe apparire una ingerenza di stampo neocoloniale e poi varerei un’iniziativa fondata su tre punti. Primo: immediata sospensione del conflitto e dimissioni delle forze militari al potere. Secondo: sanzioni economico-finanziarie all’Egitto condizionando immediatamente tutti gli aiuti Ue attualmente in corso nel campo della ricerca e dell’integrazione. Terzo, far tornare il popolo alle urne. Tutte misure meglio se assunte in accordo con l’Onu e gli Stati Uniti d’America”.
”La disattenzione dell’Europa per il Mediterraneo e’ un fatto politico e storico accertato. Nessuno si puo’ nascondere.
DISATTENZIONE DELL’EUROPA PER IL MEDITERRANEO?? PITTELLA SA DI COSA PARLA??
Le spese pazze della UE che impoveriscono gli stati membri, articolo sconsigliato a persone sensibili
Ma la crisi egiziana – continua il vice presidente vicario del Parlamento europeo – e’ l’occasione per riposizionare la politica estera europea finora tutta protesa a garantire l’allargamento a Est. La prima nazione europea a doverne essere convinta e partecipe deve essere l’Italia. L’ondata migratoria delle prossime settimane bussera’ alla porta dell’Italia”. ”Non c’e’ Europa senza politica estera comune. Di qui la mia proposta – conclude Pittella – che fin dalle prossime elezioni europee del 2014 si proceda all’elezione indiretta del presidente della Commissione europea. Cioe’ ogni schieramento sara’ collegato al candidato presidente della commissione europea, sottraendo questa facolta’ ai governi. Sarebbe un primo passo per costruire anche una politica estera comune”.
Da bravo comunista se non dice una fregnaccia, ha paura che lo scambino per fascista.