16 AGO – La Commissione Ue ha chiesto all’Italia di rimborsare circa 14 milioni di euro spesi in modo irregolare nell’ambito della Politica agricola comune (Pac). In totale Bruxelles recupera un totale di 180 milioni da 15 stati membri. In particolare per l’Italia la decisione viene applicata per ”debolezze ricorrenti” nel sistema di controllo amministrativo, contabile e fisico nel processo per la trasformazione degli agrumi in Calabria (8,937 mln) e Sicilia (4,861). Le irregolarità sono state riscontrate negli anni 2005-2006 e 2006-2007.
Parte dei 180 milioni di euro che Bruxelles vuole indietro è però già stata recuperata, quindi l’impatto finanziario netto sui 15 Stati membri interessati sarà di 169 milioni. Le cifre, secondo quanto spiegato, vengono trattenute dal prossimo stanziamento di fondi.
I due paesi più colpiti sono il Regno Unito, circa 58 milioni, la Polonia che ne dovrà restituire 30,4 e la Danimarca 11,5 milioni. Gli altri Paesi sono Belgio, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Lettonia, e Slovenia.
Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della Pac e dei relativi controlli.
La Commissione svolge oltre cento audit ogni anno, verificando l’operato degli Stati membri ed ha il potere di recuperare i fondi indebitamente spesi se gli approfondimenti dimostrano che la gestione dei Paesi non è abbastanza efficace da garantire che i fondi Ue siano stati spesi correttamente. (ANSA).