MILANO – Succede ogni giorno sotto la fermata Centrale della metropolitana, linea Verde. “Quello è il capo – dice l’impiegato Atm nella cabina del mezzanino, indicando un rom sulla quarantina – insulta gli altri questuanti e dà loro ordini. Sono una banda, sempre gli stessi. La conseguenza è che ultimamente, per intere giornate, quasi nessuno acquista biglietti alle emettitrici automatiche”. È vero: dai distributori presidiati dai rom i viaggiatori appena arrivati a Milano si tengono alla larga, preferendo mettersi in fila all’unico sportello con la presenza di un venditore.
Uomini e donne, adolescenti e anziani. Aspettano di fronte alle macchine e si offrono di aiutare chi passa a fare il biglietto per la metropolitana. Una volta che il turista si ferma – e accade molto di rado – pretendono o prelevano il resto dalla cassetta della restituzione, come ricompensa per il ‘favore’ non richiesto. Se ai distributori di biglietti ferroviari, nella hall della stazione, la presenza di mendicanti è tenuta sotto controllo dai passaggi degli agenti della Polfer, nel mezzanino del metrò la richiesta di elemosina è organizzata e costante. “Chiamiamo la polizia ferroviaria, ma ci dicono che non è loro compito intervenire – racconta il dipendente Atm – ripetono ogni giorno che in metropolitana i controlli spettano ai vigili”.
I vigili, dal canto loro, sostengono di non sapere come gestire la situazione, al punto che in più occasioni i ghisa presenti alla Centrale hanno avanzato la proposta di spostare o addirittura rimuovere le emettitrici.
“Purtroppo oggi non esistono strumenti legislativi contro l’accattonaggio molesto – dice Daniele Vincini, segretario del sindacato dei vigili Sulpm – il sindaco dovrebbe varare ordinanze per permetterci di allontanare queste persone dalle emettitrici “
Sempre piu’ saggia la scelta della Danimarca……………vediamo di allinearci anche noi.