15 AGO La grazia a Berlusconi avrebbe senso solo se fosse accompagnata dall’uscita del leader Pdl dalla scena politica. Questa la tesi espressa dal costituzionalista Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale.
“Un intervento di “pacificazione” politica – scrive Onida sul Sole 24 ore – potrebbe in ipotesi avere un senso solo se esso sancisse la chiusura definitiva , con l’uscita del condannato dalla scena politica, della fase di scontro intorno alla figura di Berlusconi”
Onida esprime, a mio avviso, solo una provocazione; è molto intelligente per capire l’impossibilità di un perdono giudiziale al pregiudicato in riferimento! La grazia motivata da uno stato oggettivo di incapacità a delinquere, nel caso di Berlusconi, sembra difficilissima primo perchè non ha dato alcuna dimostrazione di volersi emendare con dichiarazione liscia,lampante di accettazione della condanna ricevuta e con atti dimostrativi di rispetto verso una istituzione dello Stato che continua invece a denigrare e ad offendere senza alcun ritegno e che è la Magistratura cui spetta l’obbligo di proteggere i cittadini e lo Stato proprio dai delinquenti politici e comuni e poi perche’ non esisterebbero al momento altri requisiti previsti dalla legge perchè il mercante di Arcore ottenga la Grazia, dono meritato e non concedibile con ricatto o con arbitrio istituzionale!
ahhhh bene, quindi confessi che avete come unico bersaglio il vostro nemico politico!
Signor “PARASSITA” COSTITUZIONALISTA, al soldo dei soliti parassiti di sinistra, perchè non abbandoni lei, perchè, anche lei è una persona scelta da un altro parassita,e, non dal popolo italiano….Allora abbandonate prima voi…vedete che svremmo una vita migliore……
Falsi costituzionalisti, come rodotà. Tromboni del sistema sinistrorso. Vanno processati e poi trattati come nel processo di Castelvecchio in Verona del 1944.