14 ago – Sono tre le chiese copte date oggi alle fiamme dai sostenitori del deposto Presidente Mohamed Morsi, nel centro dell’Egitto, dopo l’avvio delle operazioni di sgombero dei loro sit-in al Cairo da parte delle forze armate.
Secondo fonti della sicurezza, due chiese sono state attaccate e in parte incendiate nella provincia di el-Menia. Un movimento della gioventù copta, Youth Maspero Union, ha accusato i Fratelli musulmani di aver “lanciato una guerra di rappresaglia contro i copti”. In questa regione, dove vive un’importante comunità cristiana, ci sono stati anche scontri tra le forze dell’ordine e sostenitori dell’ex Presidente, che hanno bloccato strade e incendiato pneumatici.
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A Sohag, una città più a sud dove vivono molti cristiani, alcuni sostenitori di Morsi hanno lanciato molotov contro la chiesa Mar Gergiss.
I copti hanno sostenuto la destituzione di Morsi da parte delle forze armate e il patriarca copto Tawadros II è apparso al fianco del generale Abdel Fattah al-Sissi nell’annuncio tv dell’intervento militare del 3 luglio scorso. I copti rappresentano tra il 6 e 10 per cento degli 84 milioni di egiziani. (fonte Afp)