GORIZIA, 12 AGO – E’ tornata la normalità al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), dove da ieri sera era in atto una protesta inscenata dagli immigrati ospitati nella struttura. I funzionari della Prefettura hanno convinto i clandestini a scendere dai tetti, dove si erano rifugiati già nella serata di ieri dopo aver divelto alcuni vetri di protezione antisfondamento con delle spranghe di ferro reperite all’interno del Cie.
“La Regione Friuli Venezia Giulia segue con grande attenzione gli sviluppi della situazione al Cie di Gradisca”. Lo ha assicurato l’assessore regionale all’Immigrazione Gianni Torrenti, che oggi ha avuto un colloquio telefonico con il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu sulla situazione del Centro di identificazione e espulsione di Gradisca. Secondo Torrenti “appare evidente la fragilita’ strutturale del centro, nato per assolvere a compiti diversi e che attualmente deve rispondere a esigenze complesse senza essere dotato delle risorse economiche e umane adeguate. I manifestanti stanno chiedendo la modifica dei tempi di possibile accoglienza e reclusione e della normativa vigente e purtroppo lo fanno con i metodi violenti di chi non ha nulla da perdere”.
Rompono i vetri antisfondamento con le spranghe e le forze dell’ordine cosa fanno? li convincono a scendere, magari con qualche promessa? Passare all’azione, anche con le armi non sarebbe stato piu’ giusto e meglio?
Lasciamo con i vetri rotti anche in inverno!
E ad ogni protesta togliamogli il cibo per 3 giorni!
chiede i danni alla Boldrini e alla Kyenge!Sono loro che che i loro proclami incitano i clandestini a venire in Italia,con tutti i risultati che ne conseguono!LA COLPA E’ SOLO LA LORO e loro devono pagare i danni!
E NE ARRIVERANNO SEMPRE DI PIU’.
LA FAME.
LE GUERRE.
IL DESIDERIO DI UNA VITA MIGLIORE .
CHI PUO’ FERMARLI ? NON HANNO NULLA DA PERDERE .
Quindi, daranno loro un premio?