Baku, 12 ago – Se cade il governo gli italiani pagheranno le rate dell’Imu che l’esecutivo ha deciso di congelare a fine giugno. Enrico Letta arriva nella capitale dell’Azeirbajan per sugellare l’intesa annunciata a Bruxelles sulla costruzione del TPA (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che dal paese caucasico, attraverso la Grecia e l’Albania, arrivera’ sulle coste della Puglia per rifornire il nostro Paese di circa 10 miliardi di metri cubi di gas e consentire alle imprese e alle famiglie un risparmio sui costi dell’energia che lo stesso Letta definisce “troppo alti”. Ma da Baku il premier risponde in maniera netta al pressing del Pdl sulla cancellazione dell’imposta sulla casa.
Hanno rubato 620 miliardi di euro al 99% degli italiani. È tempo di riprenderseli
E alle domande dei cronisti sul braccio di ferro ingaggiato dal partito di Berlusconi che da giorni ha posto il tema dell’Imu come fondamentale per la tenuta dell’esecutivo, replica secco: “Gli impegni saranno mantenuti, ma tutti sappiano che se non ci sara’ un governo e un Parlamento gli italiani l’Imu continueranno a pagarla, sia a settembre che a dicembre”.
Insomma, e’ il messaggio di Letta che richiama il suo discorso di insediamento alle Camere, continuare a minacciare la spallata se non sara’ abolita del tutto l’imposta sulla prima casa non portera’ a nulla se non a far ricadere le fibrillazioni sulle spalle delle famiglie italiane che si troveranno costrette a rimettere mano al portafoglio. Lo stesso messaggio il premier lo ribadisce rispondendo alle domande dei cronisti sull’agibilita’ politica di Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Cassazione. “Il mio obiettivo e quello di questo governo e’ mantere l’impegno di affrontare e risolvere i problemi degli italiani”, dice.
“Questo e’ il nostro impegno ed e’ giusto che il nostro profilo resti quello”. Letta prende a pretesto i colloqui con il presidente azero Ilham Aliyev, ricorda di essere il primo presidente del Consiglio italiano a sbarcare in Azerbaijan e sottolinea che l’Italia considera il paese caucasico una “grande opportunita’ per le sue imprese”.
Con parole diplomatiche aggiunge che il nostro Paese si impegnera’ nelle sedi internazionali per la soluzione della ultradecennale questione del Nagorno Karabakh.
Poi Letta volge lo sguardo a Roma e alla domanda sul’agibilita’ politica di Berlusconi risponde che “le decisioni che prendiamo qui oggi avranno conseguenze fondamentali per l’Italia nei prossimi decenni. Quando queste decisioni si realizzeranno, non saro’ piu’ primo ministro, ma ho seguito questo obiettivo fin dall’inizio del mandato ricevuto da Napolitano e confermato dalla fiducia del Parlamento. Io sono impegnato, impegnatissimo, ad affrontare i problemi degli italiani e a risolverli”. Insomma, glissa il premier, il governo e’ impegnato sulle cose da fare “e il problema dell’energia e’ una di queste come dimostrano i dati pubblicati sui giornali sull’entita’ delle bollette dopo l’introduzione del mercato libero”.
Quanto all’Imu, il Pdl non arretra e anzi rilancia. Solo Renato Brunetta interpreta le parole di Letta come un’ammissione del fatto che la cancellazione dell’imposta era stata promessa nel discorso dell’insediamento. Tuttavia gli impegni di cui parla Letta, chiariscono fonti vicine al premier, non prevedono esplicitamente l’abolizione totale dell’Imu sulla prima casa, ma piuttosto una rimodulazione dell’imposta e l’impegno a “superare l’attuale sistema di tassazione sulla prima casa congelando la rata di giugno per dare tempo al governo e al Parlamento di lavorare insieme per cercare una soluzione”. Una riforma – ricordano gli uomini piu’ vicini al premier citando le parole del suo intervento dinanzi alle Camere – che venga incontro alle difficolta’ delle famiglie, “soprattutto di quelle meno abbienti”. La stessa linea, ribadiscono fonti vicine al presidente del Consiglio, e’ stata decisa e messa nero su bianco dalla cabina di regia che si e’ riunita a palazzo Chigi il 18 luglio. Allla riunione, cui parteciparono, oltre allo stesso Letta, anche Angelino Alfano, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni e i capigruppo dei partiti di maggioranza la formula che venne usata non prevedeva esplicitamente l’abolizione dell’Imu ma la “conferma dell’impegno a fornire, entro i termini di legge (ovvero la fine di agosto), soluzioni strutturali per il superamento dell’Imu sulla prima casa”.
La questione resta dunque interpretabile, ma dalle parole di Letta sembra chiaro che per il premier forzare la mano sull’Imu non servira’ come arma di ricatto, perche’ se questo governo dovesse cadere a quel punto nulla impedira’ che gli italiani si ritroveranno a dover pagare a settembre la rata congelata a giugno. Un ultimo passaggio Letta lo dedica all’ennesima tragedia dell’immigrazione culminata ieri con i cadaveri di sei migranti ritrovati sulla spiaggia di Catania. “L’Italia ha fatto e continuera’ a fare la sua parte per l’accoglienza – dice il premeir – ma l’Europa deve cambire passo, perche’ il Mediterraneo non e’ la frontiera dell’Italia ma dell’Europa”. L’Italia, insieme alla Grecia cui spettera’ la presidenza della Ue nel primo semestre del 2014 prima di consegnare il testimone al nostro Paese si candida “a guidare in Europa un cambio di passo dell’Unione per affrontare l’emergenza immigrazione”.
Ma guarda, ricatta pure questo parolaio ! Ha la spudoratezza di dichiarare pubblicamente che se cade.lui, gli Italiani dovranno mettere mano al portafoglio per pagare l’ IMU e pure gli arretrati ! Caro presidentino, se invece che mettere mano al portafoglio, gli Italiani mettessero invece mano al manganello e venissero tutti li a Roma per cacciarvi fuori da quel palazzo ,a suon di legnate cosa ne direbbe ?
Questo Governo non va bene e non va bene questo Premier che minaccia o ricatta i cittadini con il dito puntato .. ” O io , o pagate l’IMU” . Questo atteggiamento non va bene. NOn siamo abituati con ricatti. l’IMU si deve pagare non importa come ma si deve pagare .Passiamo alle elezioni subito .