9 ago . Autorevoli osservatori hanno lanciato un monito sul pericolo di un primo colpo nucleare del governo americano contro Russia e Cina.
Uno di questi è il rinomato giornalista americano Paul Craig Roberts. In un articolo pubblicato il 25 luglio da OpEd News, Roberts, ex funzionario ad alto livello del Ministero del Commercio sotto Reagan, esprime preoccupazione per il fatto che già dall’amministrazione Bush-Cheney gli Stati Uniti seguono una politica di primo colpo nucleare.
Roberts cita un articolo del Prof. Amitai Etzioni dell’Università George Washington pubblicato dal Yale Journal of International Affairs, in cui si afferma che la dottrina dell’amministrazione Obama per la guerra aeronavale prevede un attacco nucleare preventivo contro la Cina
Roberts dichiara che gli Stati Uniti non potrebbero mai sconfiggere la Cina in una guerra convenzionale, e che per questo motivo abbiano sviluppato una politica che prevede la capacità di condurre attacchi preventivi nucleari, come venne esplicitato per la prima volta nella Nuclear Posture Review del 2002.
Roberts cita due autori dell’Aviazione Militare, Keir A. Lieber e Daryl G. Press, che hanno scritto recentemente che gli Stati Uniti sarebbero in grado di eliminare il potenziale di rappresaglia nucleare russo e cinese con attacchi di precisione, e che ritengono quindi di poter sopravvivere ad un primo colpo preventivo contro uno di questi due paesi o entrambi. “Visto che la stampa americana funge da corrotto ministero della propaganda del governo”, scrive Roberts, “il popolo americano non ha alcuna idea del fatto che una Washington ormai convertita ai neocons pianifichi una guerra nucleare”.
Dopo aver letto l’articolo di Roberts, Lyndon LaRouche ha messo in guardia dal pericolo che tra settembre e Natale di quest’anno il mondo si ritrovi ad affrontare precisamente questa prova di forza, in quanto in questo periodo è atteso il collasso del sistema finanziario transatlantico. Questo spinge alcuni ambienti dell’impero anglo-olandese a prendere in considerazione un attacco nucleare preventivo. L’obiettivo di tale attacco sarebbe non solo l’eliminazione di Russia e Cina ma anche di quasi l’80% della popolazione mondiale.