9 ago – ”Intervenire sulle cosiddette pensioni d’oro e’ sicuramente una misura equa e necessaria. Occorre pero’ agire in modo conforme alla legge e non limitarsi ad abbaiare alla luna, perche’ un trattamento pensionistico erogato secondo le disposizioni di volta in volta in vigore prefigura un diritto acquisito. Potra’ non piacere, ma e’ cosi”’.
Lo afferma Giuliano Cazzola, responsabile area welfare di Scelta Civica per l’Italia. ”Cio’ premesso, i contributi di solidarieta’ sono sempre stati ammessi dalla Consulta purche’ rispondenti a criteri di ragionevolezza e di temporaneita’. Effettuare, allora, il doppio calcolo – retributivo e contributivo – e penalizzare il differenziale tra i due importi colpirebbe la ”rendita di posizione” connessa al calcolo retributivo ovvero il ‘regalo’ che il sistema fa sul trattamento rispetto ai contributi versati.
In maniera strutturale poi si potrebbe rimodulare al ribasso, al di sotto del limite minimo di 75% ora vigente, l’aliquota di rivalutazione al costo della vita per le fasce di pensione piu’ elevate”, prosegue Cazzola. ”Infine, per la parte regolata col modello retributivo delle nuove pensioni, andrebbero riviste in diminuzione le aliquote di rendimento ora comprese in un range tra il 2% e lo 0,90% a seconda delle fasce d’importo della retribuzione pensionabile. Nei confronti di questa impostazione complessiva la Consulta non potrebbe avere obiezioni”, conclude Cazzola.
Visto che non si possono abolire (!!!???!!) perché “diritti acquisiti” si possono comunque SOSPENDERE per un paio d’anni ma la casta non vuole
diritti acquisiti un corno, un comune mortale per andare in pensione, deve aver accumulato 40 anni di contributi e aver raggiunto l’età prevista per le singole categorie. voi mangiapane a tradimento, che contributi avete versato?? e per quanti anni??? e l’età annagrafica???? o a voi della casta le leggi non vi sfiorono nemmeno????
On.le Cazzola non faccia il moralista con gli altri lavoratori sia pubblici che
privati.Per noi i diritti acquisiti non esistono,mentre per la casta sono
riconosciuti.Quello che Lei percepisce in un mese lo scrivente lo riceve in
14 mesi.
che te piasse ‘n colpo subito GIULIANO CAZZOLA A TE E AL TUO DEGNO COMPARE DI MRENDE MARIO MONTI…..E A NOI CHE CI PUGNORANO PURE IL QUINTO DELLA PENSINE DI INVALIDITA’ DI 700 EURO CHE CAXXO MANGIAMO?
VA BENE, ALLORA VUOL DIRE CHE SOLO IL 50% DELLA TUA PENSIONE D’ORO , PER I PROSSIMI DIECI ANNI, LA RISCUOTERAI IN CONTANTI, IL RESTANTE 50% TI SARA’ PAGATO IN TITOLI DI STATO DECENNALI. COSI FACENDO, IL POPOLO ITALIANO AVRA’ PIU DENARO DA GESTIRE PER LA “” COSA PUBBLICA”” E I RICCHI PENSIONATI SI DOVRANNO DARE DA FARE PER COLLABORARE A TENERE ALTO IL RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO E QUANT’ALTRO………..!!!!
da uno che si chiama cazzola e è di scelta civica, cosa pretendiamo?
Ma spiegatemi, come mai quando si tratta di abbassare le pensioni d’oro, bloccare l’aumento dello stipendio della magistratura, innalzarvi lo stipendio politico (in base all’aumento del caro vita) è sempre un diritto acquisito, inalienabile etc etc…e poi quando si tratta aumentare lo stipendi degli italiani, abbassando le tasse è tutto contrario? Aumentarle si, abbassarle MAIIII!!!!!