Alla pennivendola Kay Wallace che due giorni fa su Repubblica dava lezioni di morale all’Italia scrivendo che in unPaese Civile Berlusconi sarebbe in galera, rispondiamo che in un Paese altrettanto civile chi uccide una persona non può restare a piede libero solo perchè paga una cauzione.
Un milione di dollari di cauzione per Nathan Campbell, 38 anni, nato in Colorado, l’uomo che ha ucciso Alice Gruppioni, in viaggio di nozze travolta da un’auto sul lungomare pedonale di Venice Beach, a Los Angeles. Campbell si è consegnato alla polizia della città californiana due ore dopo essere piombato su un gruppo di persone, ferendo, oltre a Gruppioni, poi morta in ospedale, altre 11 persone (una è in condizioni critiche).
Non è chiaro se l’uomo fosse sotto l’influsso di alcol o sostanze stupefacenti al momento dell’incidente. Secondo le autorità, potrebbe aver agito intenzionalmente, ma senza un motivo specifico; una tesi suffragata dalle immagini riprese da una telecamera di sorveglianza.
Alice Gruppioni, 32 anni, viveva a Pianoro – in provincia di Bologna – e lavorava nell’azienda di famiglia, la Sira Group, guidata dal padre Valerio, ex vicepresidente del Bologna calcio. Il marito, Christian Casadei, è rimasto leggermente ferito nell’incidente.