Non provocano cancro, né malattie cardiache e non sono collegati a casi di parti prematuri. Questo quanto emerge da una review italiana degli studi pubblicati sull’argomento tra il 1990 e il 2012. A sbagliare erano gli studi tossicologici su topi e ratti che avevano rilevato effetti avversi sulla salute: “Non sono solidi su basi scientifiche”.
05 AGO – Da molti consumatori è considerato cancerogeno, eppure una ricerca italiana ne ha riconfermato la sicurezza: una review di studi scientifici condotta da ricercatori italiani, pubblicata su Food and Chemical Toxicology, ha dimostrato che tra questo dolcificante e numerosi tipi di cancro e altre condizioni non c’è alcun collegamento. Tra gli autori della revisione anche la tossicologa Marina Marinovich, docente all’Università di Milano e ex presidente della Società italiana di tossicologia, e l’epidemiologo Carlo La Vecchia, a capo del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”.
In particolare, non è stata osservata alcuna associazione tra aspartame e le seguenti patologie: cancro al cervello, neoplasie ematopoietiche (come il linfoma di Hodgkin), cancro al seno, cancro al pancreas, malattie cardiache. Né, secondo lo studio, c’è alcun legame con i parti prematuri.
Per dirlo, gli scienziati hanno esaminato gli studi – pubblicati tra il gennaio 1990 e il novembre 2012 – che indagano sulla possibile associazione tra il consumo di aspartame e il verificarsi di condizioni di salute avverse come il cancro e le malattie vascolari. Così facendo hanno concluso che “con riferimento ai dati epidemiologici, le evidenze sui dolcificanti a basso contenuto calorico, in particolare aspartame, non supportano l’esistenza di una associazione costante con neoplasie ematopoietiche, cancro al cervello, all’apparato digerente, al seno, alla prostata e diverse altre neoplasie. Allo stesso modo, i dolcificanti a basso contenuto calorico, non sono collegati a eventi vascolari e parti prematuri”.