Berlusconi tornerà alle origini ricompattando i suoi in Forza Italia e aprendo ai fedelissimi giovani imprenditori azzurri e liberi professionisti, cercando di aggregare attorno a sé forze moderate che si riconoscono nei valori e negli ideali del centro-destra.
Intanto si andrà verso una sempre maggiore spaccatura del PD in cui il binomio catto-comunista porterà in modo chiaro a una frattura tra l’anima preponderante di sinistra e quella minoritaria più moderata. Prevarrà la corrente renziana, il che comporterà una inevitabile frattura e una scissione interna o quantomeno un indebolimento del fronte diessino all’interno del Pd. Sia chiaro, Renzi è persona priva di contenuti e di sostanza, è un prodotto mediatico creato ad arte per aggregare un’area di consenso sul nulla, utile tuttavia a frammentare il blocco monolitico di potere del Pd (il responsabile della sua comunicazione è tale Giorgio Gori, do you remember?). Tutto questo rimarcherà ancora una volta un fronte sinistroide da isolare e delineare sempre più e costituito dalla corrente Ds del Pd, da Sel e M5S.
Grillo è oramai giunto allo scoperto e ha rivelato il suo inganno tramite cui ha intercettato un voto trasversale da destra a sinistra, passando per il centro pur portando avanti istanze care alla sinistra.
M5S è un partito di sinistra, di sinistra estrema, che non pensa al Paese ma si fonda anch’esso sull’anti-berlusconismo e che promuove un modello di società appiattita, statalista, espressione dell’Europa dei poteri finanziari forti in cui il processo democratico viene demolito e disgregato.
Democrazia liquida significa disarticolare il potere rappresentativo delle forme di governo previste dalla nostra Costituzione e diluirlo tramite processi discutibili (decisione sul web), facendo così sì che la democrazia sostanziale sia depotenziata ulteriormente rispetto a quello che è già ora.
Grillo è il miglior alleato di Pd e Sel e tutte le altre discussioni portate avanti sono fumo negli occhi per distrarre la nostra attenzione.
Una volta ancora, come accadde dopo tangentopoli, bisognerà ricompattare le forze moderate, liberali e riformiste del centro-destra, creando un fronte comune che eviti una deriva in cui la sinistra prenda il sopravvento in Italia, unico Paese dell’Europa occidentale tuttora sprovvisto di una socialdemocrazia, portandoci sempre più verso un baratro irreversibile.