Egitto, Amnesty: sostenitori di Morsi responsabili di torture e omicidi

Protesters, who support former Egyptian President Mohamed Mursi, march near Cairo University in Cairo

3 ago – I sostenitori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi hanno torturato e ucciso i loro avversari politici. La denuncia viene da Amnesty International, che ha raccolto prove e testimonianze dei sopravvissuti. Manifestanti anti-Morsi hanno riferito di essere stati catturati, picchiati, sottoposti a scariche elettriche e accoltellati da persone fedeli all’ex presidente.

Da quando, il 28 giugno, sono iniziate le manifestazioni di massa pro e anti-Morsi, l’obitorio del Cairo ha ricevuto almeno otto corpi con segni di tortura. Almeno cinque dei corpi erano stati trovati nei pressi dei sit-in dei sostenitori di Morsi. ”Si tratta di denunce estremamente gravi che devono essere indagate con urgenza”, ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. ”L’uso della tortura come forma di vendetta e’ inaccettabile.

Le singole persone non dovrebbero impadronirsi della legge. I leader politici devono assumersi la responsabilita’ di condannare questi atti criminali e chiedere ai loro sostenitori di porvi fine. Il governo egiziano, a sua volta, non deve usare questi crimini, compiuti da poche persone, come pretesto per punire collettivamente i sostenitori di Morsi o usare forza eccessiva per disperdere i loro sit-in”. Amnesty International ha notato che il rapimento e la tortura di presunti manifestanti anti-Morsi si sono verificati soprattutto durante o subito dopo gli scontri tra le due fazioni.