3 ago. – Cinque parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno incontrato oggi per oltre due ore ad Almaty Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente Mukthar Ablyazov. Ai parlamentari dell’M5S, Shalabayeva ha lanciato un appello.
“Vorrei tornare a Roma, incontrare i miei figli e mio marito. Gli italiani devono aiutarmi, lo apprezzerei molto”, ha detto la signora Ablazyov nel colloquio, di cui sono stati girati due video pubblicati sul sito de ‘La cosa’. “Ricordo bene quando hanno messo in carcere mio marito, contro di lui non c’era nessuna prova. Il giudice ha letto solo la decisione e lui e’ stato messo in galera”, ha assicurato.
Ora “spero molto di essere aiutata dal popolo italiano”, ha insistito.
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“Faremo il possibile come M5S”, hanno assicurato i parlamentari nel colloquio, “confidiamo nel massimo impegno del governo, anche se noi siamo all’opposizione, e speriamo anche in un bel gesto del governo kazako. Noi ce la metteremo tutta, faremo quello che e’ possibile sia dal punto di vista politico sia come mobilitazione sociale”. “Volevamo dare alla signora Shalabayeva e al mondo intero, un’altra immagine dell’Italia, quella che rispetta i diritti umani e che non si piega di fronte alla ragion di Stato”, hanno poi commentato i deputati Alessandro Di Battista, Emanuele Del Grosso, Manlio Di Stefano, Emanuele Scagliusi e Carlo Sibilia.
“Abbiamo incontrato una donna forte e determinata, ci ha detto di essere ancora scioccata per l’espulsione, di essere stata lasciata senza documenti, senza denaro e priva di protezione legale mentre intorno a lei c’erano molte persone armate”, hanno riferito, “ci ha assicurato di aver chiesto molte volte asilo politico in Italia dove vorrebbe ritornare”.
“Ho avuto paura che mi volessero uccidere”, ha detto ai deputati italiani Shalabayeva ricostruendo i momenti piu’ tragici della sua espulsione del maggio scorso, a quanto riferito da una nota.
“Ero convinta di trovarmi di fronte dei mafiosi, anche quando qualcuno mi ha detto che era la polizia. Mi hanno espulsa senza avvocato, senza interprete e senza nessun passaporto. Non so quale autorita’ ha firmato la mia deportazione, ma mi hanno detto che la decisione era firmata a livello molto alto da due persone ma non so a chi si riferivano”, ha assicurato. “Non lo sappiamo neanche noi” ha ribattuto il deputato Di Battista. “E se non lo sapete nemmeno voi e’ un problema” ha chiosato la Shalabayeva. “La nostra missione continua fino a martedi’”, hanno poi spiegato i deputati M5S che nelle prossime ore incontreranno le autorita’ kazake.