2 ago. – Vendere cara la pelle. Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di farsi da parte, di dimettersi da senatore prima di aver tentato il tutto per tutto, crisi di governo compresa. L’ex premier si battera’ fino all’ultimo minuto utile affinche’ “prevalga la verita’” e la “democrazia venga ripristinata”. E il primo destinatario del messaggio di guerra che il Cavaliere oggi ha voluto inviare e’ Giorgio Napolitano, dal quale il Pdl attende fatti concreti.
Dunque, ora sta al Colle difendere la democrazia del Paese e lo stato di diritto contro lo strapotere dei giudici. Pranzo con i figli, poi summit con i legali e i fedelissimi a palazzo Grazioli: il Cavaliere e’ pronto alla battaglia. E se guerra deve essere, meglio subito: quando la sinistra insieme ai grillini non hanno ancora avuto il tempo di cambiare le regole del gioco in corsa, legge elettorale compresa. “Noi diciamo al Pd che l’unica cosa che non ci puo’ essere tolta e’ la nostra dignita’”, afferma Maurizio Lupi. Si’, perche’ per Berlusconi e il Pdl il Pd sta tirando troppo la corda
Berlusconi arriva ai gruppi subito tira fuori le unghie: riforma della giustizia o voto. Domenica i capigruppo Brunetta e Schifani potrebbero recarsi da Napolitano per chiedere che attivi le procedure per la grazia al Cavaliere, consegnandogli simbolicamente le dimissioni di tutti i parlamentari pidiellini – stessa cosa hanno fatto i ministri nelle mani di Alfano.
Basta con questa magistratura padrona dell’Italia e degli italiani. Siamo in mano a dei folli arroganti e presuntuosi. Giù la cresta.