Lo lasciano senza stipendio: architetto si suicida buttandosi dal quinto piano

suici31 lug – Riccardo De Lisi, dipendente del centro di formazione Cefop di Palermo, si è lanciato dal quinto piano dello stabile dove lavorava, ed è morto nell’ospedale di Villa Sofia. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi.
Non percepiva lo stipendio – De Lisi non era stato licenziato, nè si trovava in cassa integrazione, come trapelato in un primo momento, ma non percepiva lo stipendio da qualche mese, come i suoi colleghi. Lo affermano alcuni sindacalisti. Era un architetto, come la moglie che però è disoccupata, e non aveva figli. Al Cefop era stato assunto con la qualifica di amministrativo e da qualche tempo aveva chiesto il part time.”Al Cefop si occupava di agibilità dei locali e della 626, la normativa sulla sicurezza sul lavoro – dice un sindacalista della Cgil, sindacato al quale De Lisi era iscritto – nell’ambito delle sue competenze di architetto, di recente aveva chiesto il part time”.
Era stato assunto nel 2005 – De Lisi partecipava attivamente alle proteste insieme ai suoi colleghi. Un sit in permanente degli ex dipendenti Cefop si svolge infatti davanti la sede di un altro assessorato quello alla Formazione, che si trova in un’altra zona della città in viale Regione siciliana, per chiedere al governo siciliano risposte sul futuro occupazionale. De Lisi ”era stato assunto nel 2005, e lavorava come amministrativo – dice un ex dipendente del Cefop, che da giorni protesta davanti alla nuova sede dell’assessorato alla formazione – E’ il quinto suicidio dal 2011, quando siamo stati messi in casa integrazione, per la prima volta, ad oggi. Nessuno ci ascolta, ci ignorano tutti, siamo disperati”.  tiscali