Lettere al giornale – “Proteste e rivolte…ci saranno ?”

rivolt30 lug – Oggi,al traino delle dichiarazioni di Casaleggio,me lo hanno chiesto. Da parecchio tempo indico come sbocco fatale del malessere italiano l’intensificarsi delle proteste sociali,sempre piú con toni accesi. Che,fatalmente,si tramuteranno in vere e proprie rivolte. Perché lo Stato,espressione del più raffazzonato regime partitocratico esistente in Europa,mai e poi mai potrà trovare risposte e soluzioni soddisfacenti atte a risolvere i danni già prodotti.
Questo che vuol dire,che sono un precursore di Casaleggio ?
No,tutt’altro…Lui è un Guru.
Illuminato da visioni e verità che solo agli eletti è dato conoscere.
Quello che invece ho maldestramente “profetizzato” altro non era,ed è,che una attenta analisi degli accadimenti italici.
Per limitarci a casa nostra e pur inquadrando il tutto in contesti globali.
E,non ho difficoltà ad ammettere,scopiazzando pure quanti,prima di me,sono giunti alle stesse conclusioni.
Però…..,non si deve essere presuntuosi.
Io rappresento me stesso,forse neppure interamente.
Casaleggio davvero ha una forte influenza  su Grillo e sul M5S.
Ci sarà un motivo se ha rilasciato questo tipo di previsione,non supportata da alcun dettaglio.
Da analista politico dilettante (controcorrente e,per questo, non in carriera),esprimo delle considerazioni.
Pur assertore che si stia sempre peggio e che il declino sia inarrestabile,non penso proprio che il malcontento possa tramutarsi in rivolta in tempi stretti.
Primo il carattere stesso del popolo italiano. Portato al mugugno ed alla facile lamentazione contro governo,partiti,politici ed affini. Ma,tuttora,ancora ben lontano dal tramutare pensieri e parole in fatti concreti.
Poi,ho sempre pensato che,malgrado tutto,ancora nelle tasche di tanti italiani ci siano risorse per sopravvivere. Magari quelle dei genitori e dei nonni. Finiranno,sicuro. Ma gradualmente,fino al ciclo naturale degli avi.
In piú,sempre a mio parere,sono ancora troppi gli italiani che si affidano a coloro che li hanno portati in questa situazione.
Partiti,sindacati,economisti,professoroni,
giornalisti,sacerdoti,magistrati e via di seguito,sono gli stessi che governano l’Italia dal 1945 ad oggi. In persona o tramite i loro eredi materiali o spirituali.
Fuori dalla combine,sempre più masse di cittadini. Che protestano oggi non votando,non credendo piú a chiacchere e promesse. Sempre più in collera contro il potere ma,finora,assolutamente impotenti.
Ci sono forze,persone,piccole strutture,media che propugnano la lotta al sistema. Non armata,ma dura e senza compromessi.
Forze divise tra loro,spesso in assurda contrapposizione,senza veri capi e senza mezzi di rilievo. La cui saldatura,ineluttabile,è ancora lungi dall’avvenire.
Ma stavolta ha parlato Casaleggio. L’uomo forte del Movimento 5Stelle.
Primo partito d’Italia. Con vaghi programmi di alternativa al sistema partitocratico. A chiacchere contrario a destra,sinistra e centro. Ovvero una entità,non ben precisata,che ha raccolto un 25% dei votanti. Sottraendolo al primo partito,quello dell’astensione.
Come previsto,finora i Grillini non hanno concluso niente di niente. Oltre a litigare tra loro hanno portato a casa il governo Napolitano -Berlusconi.
Perdendo,nella famosa giornata della rielezione del Vecchio Saggio,la opportunità clamorosa di passare dalle parole ai fatti. Quella in cui Grillo,dopo aver gridato alla occupazione di Piazza Monte Citorio,si tirò indietro per viltà od altro.
Lo scrivo chiaramente,così da restare agli atti.
Non ci sono,attualmente,forze organizzate politiche,sindacali e sociali pericolosamente capaci di scendere in piazza per protestare REALMENTE contro il governo ed i suoi complici.
Avverrà,ma non ad ottobre o nell’immediato futuro.
Ma,qualora DAVVERO Grillo,Casaleggio,ed il M5S volessero dare una spallata al sistema nelle piazze e non nelle commissioni
parlamentari,troverebbero un consenso ed un concorso di popolo enorme.
Se Casaleggio questo ha voluto dire,conti pure su di me (per quanto possa valere).
Altrimenti vada dove Grillo manda tutti.

Grazie per l’attenzione.
Vincenzo Mannello