26 lug – Le imprese guidate da stranieri resistono alla crisi. Sono oltre 376mila le imprese non appartenenti a cittadini dell’Unione Europea che a fine giugno scorso risultavano iscritte ai registri delle Camere di commercio, pari al 6,2% di tutte le imprese presenti sul territorio nazionale.
Secondo la rilevazione condotta da InfoCamere, la societa’ che gestisce il patrimonio informativo e i servizi del sistema camerale, la loro capacita’ di tenuta appare pero’ superiore rispetto al totale delle imprese, sebbene le difficolta’ del momento si facciano sentire su entrambe i versanti della dinamica demografica.
Quando avviano un’attività imprenditoriale, gli stranieri preferiscono costituirla insieme a connazionali (oppure avviando direttamente imprese individuali per conto proprio) piuttosto che mettersi in società con italiani. Questi alcuni dei risultati a cui è pervenuta la Fondazione Leone Moressa, che ha analizzato i dati sulle imprese iscritte alle Camere di Commercio italiane classificando come “aziende straniere” le imprese che vedono persone non nate in Italia detenere almeno il 50% delle quote di proprietà e delle cariche amministrative a seconda della tipologia d’impresa, facendo propria la definizione fornita da Infocamere stessa.