26 lug – Una burocrazia esagerata, che soffoca persino gli imprenditori più attenti e conosciuti. Il «blitz» di Inail, Asl, direzione provinciale del lavoro, Inps, carabinieri, polizia, Guardia di Finanza e Guardia forestale per controllare la regolarità di un cantiere non è andato giù a Bernardo Caprotti.
Il blitz è andato in scena a Novara in corso Vercelli, dove sei mesi fa hanno dato il via ai lavori per un nuovo superstore. Lì sono al lavoro 30 operai e a giugno per il controllo sono arrivati 20 funzionari.
Il fondatore di Esselunga, 88 anni, non è uno che molla facilmente. Per fare un esempio a La Spezia ha comattuto due decenni tra ricorsi e controricorsi per aprire l’unico negozio Esselunga in una zona dominata dall’eterno rivale Coop.
Tra cavilli e burocrazia si trova alla grande, e nella sua carriera ha realizzato un impero della Grande distribuzione con più di 20 mila dipendenti e 6,8 miliardi di giro d’affari.
Il Corriere della Sera scrive:
Eppure questa volta, assicura chi lavora con Caprotti tutti i giorni, la storia dell’ispezione a Novara «non gli è andata proprio giù. Otto ore con polizia, carabinieri e Guardia di Finanza a controllare che nessun lavoratore scappasse via, per poi redigere 75 pagine di verbale per un badge lasciato a casa». Proprio così. «Il 26 giugno – la ricostruzione dell’Esselunga – alle 9 del mattino si presentavano all’ingresso del cantiere funzionari e agenti per una visita ispettiva. Dalle 9 alle 17 ogni singolo addetto ha dedicato ai funzionari circa due ore della sua giornata lavorativa.
Dopo il controllo sono stati redatti 10 verbali, 75 pagine totali. “Le osservazioni emerse sono state di un cantiere regolare e in ordine, con la sola eccezione della mancanza dell’esposizione del cartellino identificativo da parte di poche unità del personale presente sul posto”. Alcuni operai l’avevano dimenticato a casa, qualcun altro lo aveva ma senza specifiche indicazioni previste per legge.
Non sono però i controlli a dare fastidio, ma altre cose. “L’idea di un superstore – spiegano da Esselunga – a Novara ci viene proposta nel 1999. Da lì in avanti abbiamo fatto partire tutti gli iter e le procedure burocratiche: nel 2004 abbiamo chiesto le autorizzazioni ambientali per l’argine che si sono concluse solo nel 2011. Nel 2006 otteniamo le autorizzazioni commerciali, nel marzo del 2011 chiediamo il permesso di costruire che ci viene rilasciato a fine luglio 2012. A novembre iniziamo i lavori e a giugno il blitz”.
ECCO L’ ITALIA DELLA DEMOCRAZIA … SE NON SEI “UN COMPAGNO” NON DEVI ESISTERE …. E PENSARE CHE IN RUSSIA NON NE VOGLIONO PIU’ SAPERE