23 lug. – Si’ al diritto all’oblio anche per gli ex terroristi. A sancirlo e’ la terza sezione civile della Cassazione, confermando il risarcimento danni – 30mila euro – riconosciuto dalla Corte d’appello di Milano a un ex militante di Prima linea, per due articoli pubblicati da un quotidiano locale, diffuso nella provincia di Como, nel 1998, molto tempo dopo i cosiddetti ‘anni di piombo’.
“In tema di diffamazione a mezzo stampa – e’ il principio di diritto enunciato dalla Suprema Corte – il diritto del soggetto a pretendere che proprie, passate vicende personali siano pubblicamente dimenticate trova limite nel diritto di cronaca solo quando sussista un interesse effettivo ed attuale alla loro diffusione”, nel senso che “quanto realmente accaduto trovi diretto collegamento con quelle vicende stesse e ne rinnovi l’attualita’”.
Diversamente, sottolineano gli ‘ermellini’, “il pubblico ed improprio collegamento tra le due informazioni si risolve in un’illecita lesione del diritto alla riservatezza, mancando la concreta proporzionalita’ tra la causa di giustificazione (il diritto di cronaca) e la lesione del diritto antagonista”.