19 lug – Svolta storica a Cuba, dove il Partito Comunista al governo ha emendato il proprio statuto esortando i propri iscritti a combattere l’omofobia. Si tratta di una grande novita’ in un paese dove i gay venivano inviati nei campi di lavoro forzati, approvata nel gennaio del 2012 nel corso di un congresso nazionale del partito e da oggi diventata ufficiale.
La notizia e’ stata diffusa dal blogger e attivista gay, Francisco Rodriguez, secondo il quale la riforma e’ stata pubblicata in un documento distribuito agli 800 mila iscritti al Partito, nel quale si invita a ”combattere con risolutezza i pregiudizi e le discriminazioni basate sul colore della pelle, sul genere, sulla fede religiiosa, sugli orientamenti sessuali e le origini territoriali”.
L’atteggiamento nei confronti dei gay e’ drasticamente cambiato a Cuba negli ultimi anni, grazie anche all’opera di Mariela Castro, figlia di Raul, che dirige il centro nazionale di educazione sessuale. Negli anni seguenti alla rivoluzione del 1959, l’omosessualita’ era illegale. Oggi la sanita’ pubblica consente i cambiamenti di sesso e tutti i posti di lavoro sono aperti anche ai gay, ma i pregiudizi rimangono forti all’interno della societa’ cubana. (fonte AFP)