18 lug – L’Onu accusa l’Italia di aver favorito il regime eritreo di Isaias Afewerki, fornendo elicotteri e veicoli utilizzati dalle forze armate di quel paese, sottoposto all’embargo internazionale. Lo scrive il settimanale l’Espresso, aggiungendo che secondo gli ispettori delle Nazioni Unite, il regime de l’Asmara riesce a violare l’embargo grazie all’importazione di sistemi dual-use, che possono avere un impiego civile o un uso militare.
Un ruolo chiave in queste operazioni sarebbe stato affidato a un uomo d’affari che italiano che opera tra Cesena, Dubai e l’Asmara, il quale avrebbe aiutato i militari eritrei a procurarsi armamenti fondamentali, fra cui una nave e un’azienda di Perugia, che avrebbe venduto equipaggiamenti ai militari e manterrebbe legami diretti con il presidente Afewerki in persona.
Il rapporto dell’Onu parla anche di due elicotteri italiani, assemblati in Eritrea da tecnici del nostro paese e utilizzati dai militari fino allo scorso autunno. Altre accuse all’Italia riguardano infine l’assenza di misure contro i taglieggiamenti inflitti dai consolati eritrei agli emigrati. Gli ispettori sostengono che i cittadini eritrei residenti nel nostro Paese vengono obbligati a pagare una tassa illecita, con la minaccia di non rinnovare il passaporto, ”ma quelli che si sono rivolti alla polizia italiana per denunciarlo, sono stati mandati via dicendogli che non si puo’ fare nulla”.