16 lug – Sono le note della disperazione quelle che si levano dal palco allestito davanti al Parlamento greco. Un concerto contro un nuovo piano di riduzione dei posti nel settore pubblico che ha anticipato lo sciopero generale cui aderiscono oggi i principali sindacati ellenici.
Il progetto di legge presentato martedì scorso prevede una nuova ondata di licenziamenti nel settore pubblico nel quadro degli accordi con la Troika in cambio di 6,8 miliardi di euro di aiuti.
“Bisogna che comincino ad occuparsi delle persone e smettano di preoccuparsi solo del loro portafoglio e della situazione economica” dice Elvira Kopsalia, maestra d’asilo. “La gente sta soffrendo, bisogna che si occupino di noi personalmente, uno per uno. Non siamo numeri, siamo persone con un cuore e un cervello”.
“Il nostro Paese sanguina, i nostri ragazzi hanno perso la speranza e i sogni. L’Europa deve smettere di rovinare il suo futuro. I giovani sono il futuro e la gente non ce la fa più. Stiamo chiedendo aiuto” spiega Evangelia Kalaitzi, Presidente del sindacato maestre d’asilo.
Atene dovrebbe sopprimere 25.000 posti entro la fine dell’anno: 4.200 di questi sono dipendenti delle amministrazioni locali, compreso personale delle forze dell’ordine.