Malala,16 anni all’Onu: “Talebani non sono riusciti a farci tacere. Nel mondo, un Paese di bambini come Italia non riceve istruzione


MALALA 660-0-20130712_173042_AC939BD3New York 13 Luglio 2013 – La giovane militante pachistana Malala Yousafzai, ieri nel giorno del suo 16° compleanno con l’abito di Benazir Bhutto ha preso la parola davanti all’Assemblea generale delle Nazioni unite, nove mesi dopo l’agguato con il quale i talebani volevano ridurla al silenzio per sempre. “Pensavano che quel proiettile ci avrebbe fatto tacere per sempre, ma hanno fallito”, ha detto la ragazza che dalla tribuna del Palazzo di Vetro di New York ha lanciato un vibrante appello “all’istruzione per tutti i bambini”.

“L’attacco dei talebani non ha cambiato niente nella mia vita, tranne che la mia debolezza, la mia paura e la mia disperazione sono morte”, ha detto ancora Malala all’Assemblea generale, davanti a una delegazione di 500 giovani, e in presenza del segretario generale Ban Ki-moon.

“Gli estremisti avevano e hanno paura dei libri e delle penne”, ha proseguito la giovane militante pachistana nel suo commovente intervento. “Hanno paura delle donne”, ha aggiunto. Malala ha poi lanciato un appello ai leader mondiali a cambiare la loro strategie politiche a favore della pace e ha detto che combatte per i diritti delle donne “perché sono quelle che soffrono di più”.

La giovane ha poi chiesto ai politici di prendere delle misure urgenti per garantire ad ogni bambino il diritto all’istruzione. “Riprendiamoci i nostri libri e le nostre penne”, ha detto ancora Malala in questo discorso senza precedenti organizzato dall’ex Primo ministro britannico Gordon Brown, attualmente inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Educazione globale. “Queste sono le nostre armi più potenti”, ha esclamato con determinazione la sedicenne. “Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione prima di tutto”, ha sottolineato con forza la militante pachistana.

Il recupero fisico di Malala ha del miracoloso, dopo che un proiettile, sparatole dai talebani all’uscita di scuola nella Valle di Swat, le aveva attraversato il cervello e l’aveva quasi uccisa. La sua lotta per difendere il diritto all’istruzione delle donne in Pakistan le è valsa la candidatura al Premio Nobel per la Pace, mentre il magazine Time l’ha inserita nell’elenco delle persone più influenti del mondo 2013. La sua storia, raccontata in un libro, le ha assicurato un contratto da 3 milioni di dollari.

Malala ha anche consegnato una petizione con 330.000 firme per chiedere che si trovino i finanziamenti per garantire insegnanti, scuole e libri a tutti i bambini del mondo. Secondo le stime dell’Onu, 57 milioni di bambini in età scolare non ricevono istruzione nel mondo.