11 lug. – Notte di proteste e tensioni a Santiago del Cile, al termine della una giornata di sciopero nazionale per chiedere migliori salari. I manifestanti hanno eretto barricate, acceso falo’ e lanciato bombe molotov, incendiando un autobus, oltre all’immancabile ‘cacerolazo’, l’ormai tipica protesta sudamericana con le pentole.
Di fronte all’Universita’ Centrale e l’Universita’ Tecnica Metropolitana, quasi nel cuore di Santiago, alcuni uomini mascherati hanno levato barricate che hanno obbligato la polizia a usare gli idranti e un’enorme quantita’ di gas lacrimogeni per disperdere i facinorosi. Diverse le strade bloccate, persino l’avenida General Velasquez, a circa 14 isolati di distanza dal Palacio de la Moneda, sede dell’esecutivo: la grande arteria e’ stata bloccata da barricate e gruppi di incappucciati che lanciavano pietre ai veicoli. Giovedi’ il sindacato dei lavoratori aveva convocato uno sciopero nazionale a cui, secondo gli organizzatori, ha partecipato mezzo milioni di persone per chiedere migliori condizioni salariali .