11 lug. – Crollo delle nascite in Ue, la crisi economica ha messo sotto pressione i tassi di natalita’ in Europa negli ultimi dieci anni. In media, all’aumento della disoccupazione e’ corrisposta una riduzione netta dei figli messi al mondo dalle donne europee rispetto ai periodi non afflitti dalla crisi. E’ il risultato di un nuovo studio condotto dal Max Planck Institute for Demographic Research (Mpidr) in Germania pubblicato on line su Demographic Research.
L’impatto maggiore e’ stato osservato tra i giovani adulti. Gli europei di eta’ inferiore a 25 anni sono infatti i primi ad aver rinunciato a un figlio in risposta all’incremento dei tassi di disoccupazione. Il calo di figli per donna e’ stato maggiore per le prime nascite. Cio’ significa che nel corso dell’ultimo decennio i giovani europei hanno scelto di rinviare la formazione di una famiglia piu’ in la’ negli anni. Dati che confermano la necessita’ per le nuove generazioni di rimandare nel tempo l’esperienza da genitori, tenendo in conto pero’ i cosiddetti limiti biologici. Tra gli over 40, infatti, i tassi di nascita non sono apparsi diminuiti a causa della crisi. Ad avere la peggio, secondo l’indagine tedesca, i paesi del sud Europa, dove il lavoro instabile ha colpito fortemente i tassi di natalita’. .