Gli ordini del Fmi e di S&P sono stati chiari: no all’abolizione dell’Imu e sì all’aumento dell’Iva. Come far accettare ai cittadini queste imposizioni? Con il solito metodo: è una medicina amara, ma va presa per non peggiorare la situazione.
10 lug. – L’economia italiana potrebbe contrarsi di quasi il 2% quest’anno. Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco intervenendo all’assemblea dell’Abi.
“Nelle nostre previsioni, che saranno pubblicate nel Bollettino economico tra una settimana, la contrazione del prodotto nell’anno in corso sarebbe vicina ai due punti percentuali”, ha sottolineato. La ripresa potrebbe arrivare a fine anno con un Pil che dovrebbe superare lo 0,5% nel 2014. “L’attivita’ economica – ha sottolineato Visco – tornerebbe ad espandersi a ritmi moderati dalla fine dell’anno, con una crescita complessiva superiore al mezzo punto percentuale nel 2014. Nel breve termine, la domanda interna dovra’ trovare sostegno nella tempestiva esecuzione del pagamento dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche”.
Visco ha aggiunto che “I margini di incertezza sono elevati”. “Sui tempi e sull’intensita’ della ripresa – ha spiegato Visco – gravano i rischi di un rallentamento dell’economia mondiale, in particolare nelle economie emergenti, oltre che quelli relativi all’evoluzione dei mercati finanziari”. Secondo il ministro, “Non vanno sottovalutati i timori degli analisti internazionali sulla solidita’ dei bilanci delle banche italiane, anche se non sempre ben motivati”. “Non possiamo rischiare di perdere la fiducia degli investitori, fragile ed esposta alle mutevoli valutazioni degli analisti. Le politiche di bilancio – ha ammonito Visco – devono rimanere responsabili; le riforme gia’ definite e quelle da attuare vanno collocate in un disegno organico, enunciando con chiarezza le finalita’”.