TERNI, 9 LUG – 9 lug. – Anziani maltrattati, insultati, chiusi a chiave nelle loro stanze: e’ quanto ha scoperto la guardia di finanza in una casa di cura per anziani nel ternano. Il gestore della residenza e 3 operatori sanitari, fra cui un’infermiera, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari su provvedimento emesso dal gip Pierluigi Panariello su richiesta del pm Elisabetta Massini.
Maltrattamenti commessi nei confronti dei pazienti il reato contestato. Altri 2 operatori sanitari sono stati colpiti dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone ricoverate nella struttura e del divieto di comunicare acon le stesse persone e con gli stretti congiunti.
La stessa casa di riposo e’ stata sottoposta a sequestro preventivo con successivo affidamento della custodia e gestione alla Azienda Usl Umbria 2 di Terni. Una operazione avviata poco piu’ di 3 mesi fa e proseguita anche grazie alla denuncia di alcune persone che, operando all’interno, non se la sono piu’ sentita di tacere di fronte a certi episodi cui avevano assistito.
I finanzieri hanno attuato in servizio di controllo all’interno della struttura sanitaria, oltre a pedinamenti e identificazione di persone. Indagine che ha fatto emergere una realta’ in cui pazienti malati oppure lucidi e coscienti, se pur deboli e incapaci di reagire, venivano trattati senza alcun rispetto. Secondo quanto riferito dalla guardia di finanza, alcuni operatori percuotevano gli anziani con schiaffi, strattoni e morsi, procurando loro delle lesioni. In altri casi tiravano loro i capelli, gli gettavano in faccia l’acqua contenuta nelle brocche o nei bicchieri, lanciavano cuscini e tovaglioli, oppure gli facevano ‘il gesto dell’ombrello’ o altri gesti osceni, toccandosi le parti intime. Li deridevano minacciandoli di colpirli con scarpe o altri oggetti e, infine, li lasciavano per ore ‘parcheggiati’ in un angolo, senza alcuna compagnia, per zittirli.
In altri casi – sempre secondo quanto riferito dai finanzieri – gli ospiti erano sottoposti a una sorta di supplizio cinese: ogni minuto una botta in testa, ripetuta decine di volte per oltre un’ora. Gli anziani, soprattutto quelli con particolari problematiche comportamentali, venivano anche chiusi a chiave nelle loro stanze. Contestate poi violazioni alle piu’ elementari norme sulla sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti, sull’igiene e la vigilanza.