1 lug. – Edward Snowden, la talpa dell’Nsagate, puo’ restare se vuole in Russia ma a patto che “smetta”, di rivelare i segreti degli Stati Uniti, operazione che, “punta a infliggere danni ai nostri partner americani…e non importa quanto strana possa sembrare questo detto da me”.
Questa l’offerta avanzata dal presidente Vladimir Putin, ex agente del Kgb, a Snowden che da domenica scorsa vive nel limbo della zona transiti dell’aeroporto moscovita di Sheremetevo.
Putin ha ribadito comunque che “la Russia non ha mai consegnato nessuno in alcun luogo e non ha intenzione di farlo”, anche in questo caso. Putin ha ribadito che Snowden “non e’ un nostro agente e non collabora con noi. I nostri servizi segreti non hanno mai lavorato con lui (in precedenza) ne’ lo stanno facendo ora”.
Il presidente russo ha spiegato che Snowden “non si sente un agente segreto, si considera come un sostenitore dei diritti umani, una sorta di nuovo dissidente, un po’ come (Andrei) Sakharov”, il piu’ celebre dissidente della Russia sovietica.