Egitto, Morsi sfida la piazza: “Agitatori pagati, non me ne vado”

Mohammed Morsi

30 giu. – Il presidente egiziano Mohamed Morsi sfida la piazza: nel giorno in cui migliaia di egiziani manifestano per chiedere che se ne vada, appena un anno dopo l’inizio del suo mandato, Morsi respinge l’ipotesi di elezioni anticipate e spiega che non tollerera’ alcuna deviazione dall’ordine costituzionale, perche’ – argomenta- eventuali dimissioni anticipate metterebbero a rischio la legittimita’ dei suoi successori, innescando un circolo vizioso.

“Se mandassimo a casa qualcuno che ha ricevuto la legittimta’ costituzionale, ebbene, ci sarebbero persone contrarie e oppositori anche del nuovo presidente, una settimana o un mese piu’ tardi. E gli chiederebbero di farsi da parte”, ha dichiarato in un’intervista esclusiva al ‘Guardian’. “Non c’e’ spazio per parlare di qualcosa che vada contro questa legittimita’ costituzionale. Ci possono essere dimostrazioni e la persone possono esprimere liberamente le loro opinioni. Ma quello che e’ fondamentale in tutto questo e’ l’adozione e l’applicazione della Costituzione: e’ questo il punto critico”.

Morsi ha anche criticato i media privati egiziani che avrebbero esagerato la situazione: hanno preso “piccolo episodi di violenza e li hanno esaltati come se l’intera nazione fosse immersa nelle violenze”; e liquidando come ‘manovrata’ l’opposizione al suo governo, ha sostenuto che essa e’ coordinata da “vecchi esponenti del passato regime” che hanno pagato agitatori per attaccare i suoi sostenitori e quelli della Fratellanza Musulmana. “Hanno denaro, denaro che arriva dalla corruzione. Hanno usato questo denaro frutto di corruzione per tirar fuori il vecchio regime e riportarlo al potere. E pagano con questo denaro gli agitatori, perche’ ci sia violenza” .

One thought on “Egitto, Morsi sfida la piazza: “Agitatori pagati, non me ne vado”

  1. Pagati da chi, morse? Veramente noi conosciamo bene i tuoi finanziatori, cioè alcuni governi occidentali e le monarchie del golfo.

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