30 giu. – Brusco altola’ dell’Ue agli Usa, dopo le rivelazioni dello Spiegel secondo cui il programma di sorveglianza della National Security Agency americana spiava anche gli uffici Ue.” Gli alleati non si spiano l’un con l’altro”, ha detto il commissario Ue per la giustizia e di diritti umani, Viviane Reding, parlando a un evento pubblico a Lussemburgo.
“Non possiamo intavolare negoziati su un grande mercato transatlantico se c’e’ anche il minimo dubbio che i nostri partner fanno attivita’ di spionaggio sugli uffici dei nostri negoziatori”, ha poi aggiunto, in un comunicato, diffuso dal suo portavoce.
Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha chiesto agli Stati Uniti “un chiarimento competo” sulla portata dello spionaggio in Europa, dopo le nuove rivelazioni secondo dell’Nsagate. In particolare Schulz ha fatto riferimento alle rivelazioni dello “Spiegel” che parla di milioni di telefonate spiate nel Vecchio continente, comprese le comunicazioni dei ministri e dei diplomatici dell’Ue a Bruxelles, e delle accuse di una seconda talpa dell’Nsagate secondo cui l’Italia e altri sei Paesi europei avrebbero accordi segreti con Washington per il passaggio di dati personali alla National Security Agency.
“Sono profondamente preoccupato e sorpreso”, ha affermato in una nota l’esponente tedesco del Pse, “se le accuse risultassero vere, sarebbe un fatto molto grave che avrebbe un impatto grave sui rapporti tra Stati Uniti e Unione europea“. “A nome del Parlamento europeo, chiedo alle autorita’ americane un chiarimento completo e di avere in tempi rapidi piu’ informazioni su queste accuse”, ha aggiunto Schulz.
Secondo quanto riferito dal Guardian, dopo Edward Snowden una nuova talpa dell’Nsagate ha rivelato che Italia, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Olanda, Germania e Spagna hanno accesso al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un’enorme quantita’ di dati, incluse telefonate, email e la la storia di accesso a internet degli utenti. La nuova talpa e’ Wayne Madsen, un ex luogotenente della Marina Usa che ha lavorato per la National Security Agency dal 1985 ricoprendo ruoli sensibili nell’agenzia nei 12 anni successivi.
Madsen ha dichiarato al blog PrivacySurgeon.org, in un’intervista ripresa dal Guardian, che in base all’intesa ogni Paese e’ classificato da Washington in base al livello di fiducia e, se richiesto, e’ tenuto a passare alla Nsa dati come conversazioni telefoniche o informazioni internet .
Ma che bello vedere in quanti politici europei cascano dal pero. L’america ha sempre fatto azioni di spionaggio, Acrobat Reader 7 lo si leggeva in tre, chi creava il file, chi lo riceveva e ovviamente chi era dall’altra parte del monitor oltreoceano. Stessa cosa per i computer Dell che hanno un cip apposito nel processore. Per finire il sitema operativo Windows del piazzabufale Bill Gates, specie l’ultima versione si dice fosse fatta assieme a informatici della cosiddetta Z_IA