Gino Strada: In parlamento pedofili, papponi e condannati. Vorrei fare il ministro

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29 giu – Gino Strada per Beppe Grillo sarebbe stato un ottimo presidente della Repubblica. Ma a quanto pare, come insegna il “caro leader Beppe”, anche per lui il parlamento è un luogo inutile “pieno di condannati, papponi e pedofili“. Una bordata alle istituzioni che è pari solo a quella di Franco Battiato che in parlamento vedeva solo “troie”. Insomma il “presidente Strada” una volta eletto al Colle probabilmente il parlamento lo avrebbe chiuso. In un’intervista al Fatto Quotidiano il fondatore di Emergency è un fiume in piena. Ne ha per tutti.

Scarica Grillo –  Anche per Grillo: “Lui mi ha candidato al Colle. Ma era una proposta-provocazione. Il presidente lo eleggono i grandi elettori e dentro il parlamento ci sono condannati, papponi e pedofili”. Insomma Strada non ha mai preso sul serio la sua candidatura al Colle sponsorizzata da Grillo. E si dice deluso dal Movimento Cinque Stelle: “Il M5S è stato un segnale forte per i signori della politica. Non sono però ottimista sul fatto che le cose cambieranno. Bisogna parlare di valori, più delle coglionate dei politici”.

Farei il ministro –  Intanto Strada da un lato critica il palzzo, dall’altra invece sogna la poltrona da ministro. Vorrebbe il dicastero della sanità: “Se me lo chiedessero seriamente lo farei. Il mio programma è questo: fuori il profitto dalla sanità, nessun soldo pubblico deve più finire nelle tasche del privato”. Strada comunque non aspetta che a palazzo Chigi lo chiami un premier grillino.

Non ha votato Grillo 
– Il Movimento Cinque Stelle lo ha già scaricato da tempo e non ha nemmeno votato per il partito di Grillo: “Non voto da 35 anni. Non voterò mai chi non mi garantisce che non mi porti in guerra. A me basta la mia coscienza civile. Stiamo costruendo un Paese privato non una Repubblica. Abbiamo la Costituzione più grottesca del mondo. Siamo in una giungla“. Insomma per Strada Grillo ha fallito e la rivoluzione lui l’attende ancora dalla sinistra ma anche i “compagni” lo hanno deluso: “La parola sinistra è stata stuprata. Bisogna cambiare parola”. A lui non resta che farsi la politica da solo sfilando con Landini e Rodotà per la Fiom. Quella per lui è la vera rivoluzione…(I.S.)

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