28 giu (rightsreporter)«L’Europa deve accettare l’Islam come un membro della famiglia, non come un ospite». Con queste parole il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC), Ekmeleddin Ihsanoglu,si è rivolto ai delegati europei presenti a Bruxelles all’apertura della rappresentanza ufficiale de OIC presso l’Unione Europea.
Secondo Ekmeleddin Ihsanoglu, l’Europa dovrebbe aprire le sue braccia e accogliere l’Islam adattandosi e accettando le diversità in termini di Diritto esistenti tra la religione islamica e il resto del mondo, il tutto nel nome di una pacifica convivenza che vorrebbe l’Islam come protagonista attivo della vita politica e sociale in Europa.
Peccato che tra Islam e Diritto ci sia un abisso e che non possiamo accettare in nessun caso di accettare precetti islamici che vanno contro la nostra concezione di Diritto e soprattutto contro il concetto base su cui è stata fondata l’Unione Europea.
L’arroganza islamica di pretendere che sia l’Europa a doversi piegare alle regole islamiche e non che sia l’Islam a doversi evolvere in termini di Diritto ha trovato però purtroppo terreno fertile a Bruxelles dove non mancano buonisti suicidi e quinte colonne delle potentissime lobby islamiche in Europa. Entusiasta di aprire le porte europee e di attivare una “proficua” collaborazione tra Islam e Unione Europea si è detta Catherine Ashton (non ne avevamo dubbi) insieme al responsabile europeo per il Nord Africa e il Medio Oriente, Hugues Mingarelli, i quali vedono nel potenziamento dei rapporti tra OIC e Unione Europea una buona occasione per limare le differenze tra Islam e resto del mondo, solo che secondo la loro contorta visione non devono essere gli islamici ad avvicinarsi al concetto di Diritto occidentale ma deve essere l’occidente a doversi adattare alle regole e ai precetti islamici. […]