28 giu – La sede dei Fratelli musulmani a Sidi Gaber, il quartiere di Alessandria d’Egitto dove da ore sono in corso scontri fra sostenitori ed oppositori del presidente egiziano Mohamed Morsi, è stata data alle fiamme. Lo riferiscono fonti locali. Almeno diecimila persone erano scese sul lungo mare ad Alessandria per chiedere le dimissioni del presidente Mohamed Morsi, rispondendo all’appello del movimento Tamard (Ribelli) e delle opposizioni.
Molti manifestanti hanno in mano il cartellino rosso con la scritta “Fuori” che sta diventando il simbolo di questa protesta. Altre marce in giornata nella piazza Kaid Ibrahim nel centro della città, presidiato dai blindati dell’esercito.
Intanto al Cairo migliaia di supporter del presidente si sono raccolti davanti alla moschea di Rabaa el Adaweya, nel quartiere di Nasr city al Cairo, con altre migliaia in arrivo soprattutto dai governatorati del sud.
Contemporaneamente tre marce si dirigevano verso piazza Tahrir per unirsi al sit in che chiede le dimissioni del primo presidente dei Fratelli musulmani, in vista della manifestazione indetta per il primo anniversario della sua presidenza, il 30 giugno prossimo. Piazza Tahrir è stata chiusa da stamani al traffico e l’accesso è regolato da comitati di manifestanti anti-Morsi.
Numerose tende sono state allestite al centro dalla piazza per il sit in fino al 30 giugno. Cresce il numero di tende anche davanti al ministero della Difesa, erette da coloro che chiedono alle forze armate di scendere in campo. Intanto è salito a tre il numero delle vittime degli scontri fra pro e anti Morsi di mercoledì a Mansura. Lo ha reso noto il dipartimento della sanità locale, precisando che erano tutti appartenenti ai Fratelli musulmani. L’ex candidato alla presidenza, ora esponente del fronte di opposizione Hamdine Sabbahi, su Twitter ha espresso le sue condoglianze. “Quelli che fanno ricorso alla violenza sono nemici del popolo”, ha scritto.
(ANSAmed).